La soffitta sul lago
- Autore: Viola Shipman
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2013
Una storia dolorosa e nostalgica che affronta con delicatezza temi importanti quali la malattia, l’amore, la famiglia; è la trama de “La soffitta sul lago”, il romanzo di Viola Shipman, autrice radiofonica che scrive per riviste e giornali e che si firma con uno pseudonimo. Dopo il successo letterario de “La metà del cuore”, suo libro d’esordio, la scrittrice affronta in questo romanzo l’esperienza e la convivenza, vissuta nella sua famiglia, di una delle patologie degenerative più terribili e invalidanti che ci siano. La dedica del libro, infatti, è allo zio colpito da SLA e al suo coraggio, mostrato fino all’ultimo dei suoi giorni. Una storia dai risvolti struggenti, una lettura che non mancherà di emozionare.
Mattie Tice, la protagonista del racconto, ama la sua vecchia casa di famiglia sul lago Michigan, con la cucina dalle piastrelle azzurre e la vecchia soffitta che custodisce i ricordi di una vita. È il suo rifugio, immerso in un bosco di betulle con intorno il giardino, la sua passione, che amava tanto curare. Quando le avevano diagnosticato la malattia, la sua carriera di architetto paesaggista sfumò in un battibaleno. La disabilità non le permetteva più di essere indipendente, non le permetteva neanche più di mangiare perché la masticazione diventava faticosa e, insieme a Don, suo marito da cinquant’anni, aveva deciso di trascorrere gli ultimi mesi della sua vita nell’amata casa sul lago, immersa nel verde, il cui paesaggio di alberi e fiori aveva disegnato accuratamente.
“Da quando le avevano diagnosticato la SLA, Mattie faceva sempre gli stessi sogni: era libera dal suo corpo, dalla malattia, dalla sedia a rotelle ed era ancora capace di fare qualunque cosa desiderasse. Certe volte sognava di correre lungo la spiaggia, di essere inginocchiata sulla terra fresca, intenta a curare il giardino in primavera. Altre ancora ballava con il marito, nuotava nel lago Michigan o passeggiava per le vie di Parigi o di Saugatuck”.
Aveva dieci anni quando entrò insieme ai genitori la prima volta nel cottage sul lago, una sera fredda di giugno. Dopo tanti anni l’odore del cedro aveva ancora la fragranza che conquistava chiunque entrasse in casa. E sarà l’albero di cedro e il ricordo di quando il padre lo piantò in giardino, con il suo profumo intenso e il suo aspetto possente, ad accendere in lei i ricordi di quando, bambina, viveva felice nella casa. Come il vecchio baule del corredo, da sempre in soffitta, che conserva oggetti meravigliosi: la bambola di pezza che le aveva cucito la mamma, la decorazione natalizia, di tanti anni fa, l’album dei suoi progetti di giardini rigogliosi commissionati nei suoi anni di lavoro, il grembiule ricamato della nonna passato a sua madre e poi a lei.
“Un giorno aprirai il baule, tirerai fuori l’album e penserai…”
Don non l’aveva mai lasciata sola, da quel giorno di un lontano giugno che la incontrò e nella buona e nella cattiva sorte era sempre rimasto al suo fianco, ad accarezzarle i capelli e a sorriderle, superando qualsiasi difficoltà. Avrebbe reso speciali anche quegli ultimi mesi. Nella loro vita di intenso amore e sofferenza arriverà Rose, una giovane ragazza madre con la sua piccola Jeri, per prendersi cura di Mattie notte e giorno.
Per Rose la vita non era stata facile: aveva dovuto abbandonare gli studi dopo aver scoperto di essere incinta, sposata e divorziata era rimasta sola dopo la morte della madre. Mattie proverà, col passar del tempo, un profondo sentimento di amore incondizionato per lei e per la sua bambina. In cuor suo le sembrerà che, a quel punto della sua vita, rivivendo i suoi ricordi, il destino le avesse dato la possibilità di sentirsi madre e l’occasione di una nuova e inattesa speranza.
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