La spiaggia rubata di Joanne Harris

Con questo romanzo, l’autrice di Chocolat è in grado di accontentare una vasta gamma di lettori. La vicenda de "La spiaggia rubata" infatti contiene un po’ di tutto: un’ambientazione vagamente malavogliana nel villaggio di pescatori superstiziosi e rassegnati; una rivalità fra due paesi degna dei Montecchi e Capuleti, ma anche de "la guerra dei bottoni"; la passione amorosa dal profumo dei bestsellers americani, ma con la finale concretezza delle storie reali. E poi la descrizione, semplice e profonda a tempo stesso, delle dinamiche familiari malate, che travolgono la protagonista Mado: un ciclone di contraddizioni vivente negli affetti, mal espressi e mal distribuiti, di un padre che non sa come amare, schiacciato da un passato che l’ha a sua volta travolto. Non manca nemmeno il personaggio caricatura, frazionato in due vecchie simpatiche suore, i cui dialoghi richiamano quelli delle commedie comiche. Il tutto è ben amalgamato e forma un incastro per una vicenda sorprendente dalla prima all’ultima pagina.

Il libro è contemporaneamente antico e moderno: ha una complessità espressa in maniera semplice, ricca di colpi di scena che non scadono mai nel thriller o nella soap opera, di spunti psicologici profondi che non scivolano mai nell’analisi accademica o cervellotica, di sentimenti forti che non diventano passioni romantiche fini a se stesse.

Un libro geniale, mai scontato ma tradizionale, che immerge il lettore nella vicenda senza che se ne accorga e gli fa sentire il profumo del mare, la consistenza della sabbia, il sapore dell’arte culinaria francese.
L’ambientazione paesaggistica infine è a dir poco incantevole e potrebbe fornire validi spunti per spettacolari effetti fotografici da film.