La sposa tradita
- Autore: Adele Grisendi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2009
Oggi come oggi in Italia il divorzio è, purtroppo, talmente diffuso da venire percepito come un naturale incidente della vita, e la notizia dell’ennesima coppia di amici che decide di separarsi viene spesso accolta con un sospiro ed una scrollata di spalle. In realtà la legge sul divorzio, provvedimento doloroso ma in svariati casi necessario, non ha avuto vita facile nel nostro Paese. Nel 1974 si tenne addirittura un referendum con l’intento di abrogarla: sebbene avessi solo 8 anni, ricordo la propaganda insistente delle due fazioni, e mi fa sorridere pensare alla trasmissione dell’Eurofestival differita di settimane, affinché la nostra Gigliola Cinquetti non influenzasse il risultato della consultazione, visto che cantava una canzone dal "compromettente" titolo "Sì"!
La legge sul divorzio, come sappiamo, ha resistito. Ma se una legge si può cambiare, una mentalità è molto più resistente: malgrado la legge, malgrado la successiva approvazione del nuovo diritto di famiglia, per anni ed anni (e in molti casi ancora oggi) ogni donna che ha scelto la via del divorzio ha continuato ad essere vista come una poco di buono, o, nel migliore dei casi, un’immatura, un’intransigente neppure disposta a perdonare al marito le sue "innocenti distrazioni". La donna, sia chiaro, e non viceversa: l’uomo, si sa, è un povero succube che "non fa mancare niente alla moglie".
Questa è la mentalità con la quale si deve scontrare Laura, 25 anni, nella sua decisione di separarsi dal marito Luigi. In realtà il tradimento di lui, una storia lunga iniziata dopo qualche mese di matrimonio, non è neppure il principale motivo che la spinge a volerlo lasciare: si è accorta di avere sposato un’immaturo, un irresponsabile che pensa solo a sé stesso ed alla propria immagine, un egoista che ha spento in lei ogni traccia di amore, e, quel che è peggio, ha ammesso con sé stessa di avere sempre ignorato i segnali che le si erano presentati, insistenti, già durante il fidanzamento.
Siamo negli anni ’70 e una donna che decide di separarsi è guardata come un’appestata, anche in una regione come l’Emilia Romagna, che può vantare una lunga e solida tradizione politica di sinistra. Laura, però, può contare sull’appoggio del proprio padre, della madre (dopo una certa resitenza), della più cara amica e di una dolce e saggia insegnante in pensione conosciuta per caso. Tutto sommato, non è l’avversione della gente ad essere sottolineata in questo romanzo, quanto quella dello stesso marito, che non vuole essere "umiliato" davanti a tutti e non intende mollare la preda, mettendo in atto ogni rappresaglia possibile per costringere Laura a restare con lui.
Andando avanti nella propria decisione, Laura segue da una parte l’evolversi della situazione politica e dall’altra fa una profonda analisi del proprio comportamento e del rapporto con Luigi, giungendo alla conclusione di non essere certo del tutto innocente, ma rifiutando di sottoscrivere la facile mentalità secondo la quale "il torto non sta mai da una parte sola"!
Accompagnati, in una lettura piacevole e non impegnativa, da uno stile semplice, diretto, povero di descrizioni ma legato ai fatti, a tratti quasi ingenuo, seguiamo Laura nella sua lotta per liberare ed affermare sé stessa, fino ad arrivare ad un "doppio finale" ironico, malizioso, trionfante ma con i piedi ben piantati per terra.
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