La stanza segreta degli enigmi
- Autore: Fabrizio Santi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2019
Giulio Salviati sta sonnecchiando sopra una vecchia sdraio a fettucce di plastica, quando lo scuote un grido. Arianna è stata aggredita davanti al salone del pianterreno. Un robusto sconosciuto l’ha sorpresa alle spalle ed è forse lo stesso che ha rovistato nella sua borsa. Un ladro? Se lo chiederanno tutti i lettori di questo thriller di Fabrizio Santi, come sempre avvincente, La stanza segreta degli enigmi, pubblicato per Newton Compton nell’ottobre 2019, 288 pagine da leggere fino all’ultimo rigo (nella versione cartacea è in vendita a 9.90 euro, nel formato digitale a 3.99).
Conosciamo Santi da un po’, valido confezionatore di intrighi meta-temporali, tra presente e passato spesso mescolati tra loro. È romano, insegna inglese in un liceo nella capitale ed ha studiato pianoforte nel conservatorio di Perugia. Ha esordito con Il quadro maledetto nel 2015, mentre i precedenti con Salviati protagonista sono Il settimo manoscritto (2016) e L’enigma della cattedrale sommersa (2018), tre volumi sempre proposti dalla romana Newton Compton.
Veniamo al nostro Giulio. È scrittore ma svogliato, in compenso si mobilita volentieri come investigatore di complemento, auto ed etero motivato, visto che si fionda sui casi di propria iniziativa, a caccia di indizi per risolvere intricate vicende esoteriche. A volte è tirato in ballo da altri, qui sono due bibliotecarie, Elena e Arianna.
Un docente universitario le ha incaricate di un lavoro extra, in cambio di adeguata remunerazione. Si tratta di realizzare il catalogo informatizzato dei volumi che un ramo della sua famiglia custodisce da 200 anni in un casale nell’Alto Lazio. Una biblioteca di una consistenza considerevole.
Le ragazze hanno raggiunto in auto la costruzione isolata sopra un poggio e Salviati si è sentito in obbligo di scortarle, tanto per avere una scusa e rimandare ancora una volta la sfida con la tastiera. Poco importa che l’amica Elena pratichi arti marziali e non avrebbe certo bisogno della protezione di un Giulio che al primo schiaffo finirebbe subito steso. Arianna invece è uno scricciolo ed è lei ad essere stata abbrancata con violenza e spinta in avanti, da qualcuno che si è poi eclissato. Un uomo, a meno che non fosse una lottatrice ucraina, dice.
Giulio è in forte dubbio sugli obiettivi dell’irruzione. La casa è semivuota, i mobili rimasti sono troppo pesanti da essere asportati, non ci sono quadri e oggetti di valore. Quanto ai libri, quelli chi se li fila? Altro che un ladruncolo occasionale, per quanto di grossa taglia.
Quello cercava qualcosa di meno venale della refurtiva d’occasione e se la cercava lui, la vuole trovare per primo Giulio Salviati. Scansafatiche sì, ma quando viene stimolata la sua curiosità non si ferma ai primi ostacoli. Torna al casale con Elena. È certo che la cosa tanto cercata dallo sconosciuto sia nella libreria o dietro. Il criterio di collocazione dei volumi non sembra rigoroso: qualche argomento è in serie, altri sono mescolati a caso.
C’è un manuale di enigmistica del 2007, che attira l’attenzione dello scrittore in freddo con la scrittura. Cosa ci fa un testo modernissimo in una libreria in grandissima parte antiquaria? È accanto a testi su rompicapi, anche in lingua inglese e risalenti a un periodo tra fine ‘800 e gli anni ‘30 del ‘900.
Un manuale moderno che serve a risolvere indovinelli proposti dai tre testi più vecchi? Quanto basta per riporli con cautela in una sacca e asportarli, pardòn, prenderli in prestito, per poterli esaminare con cura.
Siamo solo alle prime luci di questo thriller intrigante. Giulio ritiene che la strana assenza del committente dell’inventario e l’aggressione ad Arianna siano collegate.A pensar male si farà pure peccato ma quasi sempre si azzecca.
Capitolo 3. Un uomo con un trolley e un quotidiano inglese entra in un gabinetto dell’aeroporto da Vinci di Roma. Un’immagine minacciosa nello specchio sopra il lavandino, cinque colpi silenziati di pistola, un cadavere per il commissario Restelli, della polizia romana. Il defunto aveva doppia cittadinanza, ucraina e italiana, un biglietto aereo per Monaco, un libro inglese del 1925 (traduzione del titolo: enigmi storici irrisolti) e dei fogli strappati da un altro libro, in una lingua slava, con inserti in latino.
Salviati manda a vuoto il pressing del suo editor, che sollecita capitoli in serie del testo al quale sta lavorando. È preso completamente dall’enigma degli enigmi della biblioteca.
Nei libri prelevati dal casale ha trovato appunti scarabocchiati, note che riportano ad un famoso rompicapo del Rinascimento, “l’indovinello del re”, sul quale si era accanito l’imperatore asburgo Rodolfo II, quello che nel 1583 spostò la corte da Vienna a Praga. Era appassionato di arti e scienze, ma anche fortemente attratto dall’esoterismo.
La soluzione, da tanti cercata e mai trovata, pare conducesse alla Camera di Giada, una misteriosa stanza segreta, che si diceva interamente coperta di pietre rare e capace di favorire fenomeni straordinari al suo interno.
Una risorsa preziosa e occulta, in un luogo prezioso e occulto. E chi ha a che fare con quell’indovinello comincia a sparire e morire. Non nel Rinascimento, proprio oggi, mentre Salviati lavora con Elena e con sempre più lena.
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