La star di Francesca Bertuzzi

Un’insolita ambientazione, l’Isola d’Elba, è il luogo notturno, pericoloso, boscoso, pieno di miniere di ferro inesplorate, dove Francesca Bertuzzi, sceneggiatrice oltre che autrice di romanzi, fa muovere i personaggi del suo romanzo La star, appena pubblicato da Giunti.
La Star, la cui immagine campeggia in copertina con le sue labbra rosse e vagamente aggressive, riprodotta in modo seriale, è la protagonista della storia, un thriller narrato con ritmo incalzante. Benedetta Cané è un’attrice con passato di Miss Italia che tre mesi prima è stata rapita: chi l’ha incatenata a una roccia la obbliga minacciandola, torturandola, affamandola, a recitare per il pubblico una sorta di manifesto per esporre idee di chi appare polemico, aggressivo, frustrato nei confronti di una società dello spettacolo che non lo merita.
Il rapitore è un uomo violento, insoddisfatto, che per tre mesi ha segregato Benedetta le cui immagini, seminuda, smagrita, lacera, vengono inviate ai giornali e sono divenute virali, ossessive, destinate a un pubblico che morbosamente guarda, commenta, deplora, condanna, facendo divenire l’attrice una star di fama ormai internazionale.
Ora però, all’inizio del libro, la ragazza è riuscita a sfuggire in modo fortunoso al suo rapitore, dopo una lotta terribile che si è conclusa con la morte dell’uomo: lei, miracolosamente illesa, viene accolta dalla polizia, l’ispettore Finiti incaricato dell’indagine mentre Arianna Cané, cugina con cui Benedetta è cresciuta all’Elba, è divenuta una brava giornalista d’inchiesta e ora alterna il suo incarico professionale, alla confidenza con l’attrice rapita, che vuole parlare e confidarsi solo con lei.
Arianna dunque deve mettere da parte lo scoop che potrebbe lanciarla come giornalista, per preservare la vicinanza alla cugina sofferente, ancora ricoverata in ospedale, in attesa di raggiungere la grotta dove giace il cadavere del rapitore; in realtà, in quel luogo sinistro, difficilissimo da trovare, non c’è il corpo dell’uomo, che presumibilmente è riuscito a fuggire, malgrado le ferite che sembravano mortali, ed ora costituisce una serio pericolo per la vita di Benedetta, che ne conosce l’identità. La storia diventa molto complicata, entrano in gioco molti altri attori, tra i quali un altro giornalista, Danilo Vinci, con il quale in gioventù Arianna aveva avuto una storia, e che ora si ripropone in modo ambiguo; compare poi anche una famosa terapeuta, l’elegante e fascinosa professoressa Flavia Ambrosia, venuta apposta da Londra per dare il suo contributo a un’indagine che si fa sempre più oscura.

Arianna finisce per diventare la vera protagonista della storia, con tutte le contraddizioni e le false piste che emergono.
L’autrice gioca con i suoi personaggi, usa uno stile rapido per cambiare scenario e per dare ai lettori la certezza di aver capito l’intrigo, che invece si scioglie inaspettatamente alla fine, come compete a ogni thriller ben costruito.
Un romanzo molto contemporaneo, sul potere delle immagini, sul ruolo dei social media, sui rischi che corre una società che affida ai video, spesso falsi, alle famose fake news, alla divulgazione di segreti intimi, il raggiungimento di un successo, purtroppo effimero.
Francesca Bertuzzi sembra ben conoscere quel mondo e affida alle due figure positive, Arianna e l’ispettore Finiti, la speranza che ci possa essere un riscatto nei confronti di un mondo inutilmente e violentemente competitivo nel quale in troppi restano invischiati.