La tecnologia è religione
- Autore: Chiara Valerio
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
Questo libro, un pamphlet di Chiara Valerio un po’ trascurato dal momento che è uscito poco prima del romanzo Chi dice e chi tace (quest’ultimo arrivato nella sestina del premio Strega 2024), ha come titolo La tecnologia è religione (Einaudi editore, 2023) e nelle sue pagine la scrittrice e studiosa scrive che negli ultimi venti anni del nuovo millennio la tecnologia ha fatto passi da gigante e agli umani sta rendendo tutto facile, con l’intelligenza artificiale e i dispositivi che la tecnologia ha ormai messo in commercio.
Oggetti alla portata di tutti e, volendo, in un abisso di solitudine si può parlare con Alexa, che è solo una voce che rende comoda la nostra esistenza. Ma il sentirsi vivi passa attraverso oggetti inanimati. Se in un momento di furore togli i fili "connessi" coi denti e butti tutto dalla finestra, Alexa, una voce impersonale che è presente in molti Wi-Fi, non risponde più, perché è un prodotto assemblato che hai comprato in un negozio. Allora anche la nostra morte sarà digitalizzata, messa in sordina, lontana dai "viventi" come se non fosse accaduto nulla di particolare?
Ma l’autrice Chiara Valerio non è cruenta mai e non è pessimista in modo monolitico, ma si rende conto che l’umanità è e sarà schiava della tecnologia. Anche se scrive di questo scenario umano che sarà difficile da gestire, la studiosa ha la capacità di ironizzare sulle "magnifiche sorti e progressive" di leopardiane memorie (è pacifico che Giacomo Leopardi è immenso, un genio assoluto, ndr). A tal riguardo, la scrittrice con la laurea scientifica e un dottorato scrive:
La tecnologia è diventata anti scienza, non c’è da stupirsi. Ci sono gruppi, ma anche individualmente, che credono o no ai vaccini, credono o no nel G5, [...] credono o no al riscaldamento globale, credono o no che la terra sia piatta (non lo è) [...] La tecnologia è religione. Si interessa della salvezza dell’anima nei cieli e la tecnologia della conservazione dei dati nel cloud.
Poi la Valerio parla della scuola pubblica in Italia, ma spiega anche perché ha studiato così tanto in modo matto e disperatissimo (Leopardi entra con le sue parole in moltissimi saggi critici italiani e non solo).
Studiare, si legge in La tecnologia è religione, è come entrare in una stanza buia che si illumina quanto più ci si applica. E poi studiare ci mette davanti a un luogo che non avevamo più visto dal tempo, dalle scuole medie inferiori. Capiamo anche dolorosamente di non sapere quasi nulla e anche le persone geniali sanno di non sapere tutto.
Un libro splendido che mette in evidenza in modo particolare, con una scrittura lieve e complessa, gli abbagli continui degli essere umani.
La tecnologia è religione
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