La tentazione di essere felici
- Autore: Lorenzo Marone
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
“Mi chiamo Cesare Annunziata, ho settantasette anni, e per settantadue anni e centoundici giorni ho gettato nel cesso la mia vita. Poi ho capito che era giunto il momento di usare la considerazione guadagnata sul campo per iniziare a godermela sul serio”.
Il protagonista de La tentazione di essere felici, il nuovo romanzo dell’autore napoletano Lorenzo Marone, si presenta al lettore con queste parole che sono un pugno nello stomaco perché colpiscono per la loro cruda verità e ironia. L’anziano e scorbutico Cesare vive in un condominio del quartiere Vomero di Napoli popolato in gran parte da quasi moribondi e da anziani come Marino, con il quale Cesare talvolta beve un bicchiere di vino, e “gattare” come Eleonora. Nell’esistenza piatta e banale di quest’uomo senza qualità, il cui destino appare già tracciato verso la sua logica fine, c’è anche posto per una specie di amore a pagamento con la non più giovane infermiera Rossana, che con le sue “cure” arrotonda le sue misere entrate allietando la vita dei “nonnini” del quartiere.
La famiglia del vedovo Annunziata è composta da due figli, un maschio e una femmina che rappresentano una delusione per il loro padre. Sveva, sposata con un bambino, ha una relazione extraconiugale con un uomo che ha quasi l’età di Cesare “ormai sono in gioco e devo sapere qualcosa in più sul vecchiaccio che si porta Sveva a letto”, mentre suo fratello “è gay, c’è poco da fare”, e ha fatto coming out con tutto il mondo meno che con il genitore. Nell’abitazione di Annunziata inoltre aleggia la presenza di Caterina, la moglie morta cinque anni fa, con la quale Cesare parla addossandole le mancanze e le colpe di tutta un’esistenza.
Tutto cambia quando nel condominio arriva una giovane coppia enigmatica che certamente nasconde qualcosa, anche perché negli occhi malinconici di Emma c’è una muta richiesta di aiuto, alla quale anche un vecchio disincantato e arcigno come Cesare Annunziata non può sottrarsi.
Lorenzo Marone, classe 1974, avvocato che ha deciso di abbandonare la toga per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, descrive con estrema bravura il disincanto e il distacco di una persona che quotidianamente indossa una maschera di cinismo. Di Cesare sappiamo tutto, per esempio che non sogna “forse perché dormo poco e mi sveglio presto. O perché bevo troppo. O solo perché sono vecchio e da vecchi i sogni si esauriscono”. Cesare non ha paura di raccontare di sé anche le cose più scabrose “non dovrei dirlo, ma sono vecchio e faccio quel che mi pare. Insomma, io urino seduto, come le donne. E non perché le gambe non mi reggano, ma perché altrimenti col mio idrante innaffierei anche le mattonelle di fronte”.
Un ragazzo irresistibile, antipatico per vocazione, umano, contraddittorio, ricco di sfumature, narrato senza filtri. Un romanzo dalla forza potente, che sicuramente lascerà il segno.
“Eppure la cosa più preziosa che si conquista grazie alla vecchiaia è il rispetto. L’integrità morale, la solidarietà, la cultura e il talento sono nulla di fronte alla pelle incartapecorita, le macchie sulla testa e le mani tremolanti. A ogni modo oggi sono un uomo rispettato e, si badi, non è poca cosa. Il rispetto è un’arma che permette all’uomo di raggiungere una meta per molti inarrivabile, fare della propria vita ciò che si vuole”.
La tentazione di essere felici
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