La tigre di Joël Dicker

Puro esercizio di stile questo breve e primo racconto dal titolo “La tigre” (Bompiani, 2016) di Joël Dicker, apprezzatissimo, in primis dalla sottoscritta, autore del caso editoriale "La verità su caso Harry Quebert".
Sebbene questo breve libro di appena 70 pagine sia stato scritto nel 2005, quando ancora la notorietà non aveva neppure sfiorato il nostro autore, i semi di ciò che è e che diventerà ci sono tutti.

Trama - Alla fine dell’Ottocento, nella fredda e desolata Russia, sotto il potere degli zar, intere mandrie di bestiame e intere famiglie vengono trovate sterminate in maniera atroce. Si scopre che autore di tutta questa efferatezza è una gigantesca tigre! Testimoni della sua ferocia famelica sono due monaci, a dorso di muli, che, arrivando in un villaggio siberiano, si trovano circondati di cadaveri e incontrano lo sguardo dell’enorme fiera, che, però, li risparmia.
Diffusosi il panico in tutto il regno, lo zar Nicola II decide di mettere una taglia:

“Chiunque avesse portato al Palazzo Reale la spoglia della tigre mangiatrice d’uomini che terrorizzava la Siberia, avrebbe ricevuto l’equivalente del peso della bestia in monete d’oro”

Il premio è così invitante per tutti gli uomini costretti a vivere in miseria, che si scatena una vera e propria caccia.
Il giovane Ivan Levovic, figlio di falegname, trova in questa circostanza la sua occasione di riscatto da una vita povera e senza speranze.

L’epilogo del racconto, quando i due protagonisti si troveranno faccia a faccia, lo lascio alla lettura di chi sarà interessato, a me rimane il piacere di aver trovato conferma, che dietro il successo di una "bella penna" e di una "bella testa", oltre a una buona dose di fortuna, c’è anche tanto talento!