La tigre di Noto
- Autore: Simona Lo Iacono
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2021
Neri Pozza, nella collana “I Narratori delle Tavole”, pubblica La tigre di Noto (2021) di Simona Lo Iacono, dedicato alla figura della scienziata, matematica e fisica Marianna Ciccone (Noto, 29 agosto 1891 - 29 marzo 1965).
“Quando mi presentai al collegio delle suore Misericordiose, a Roma, era il 1915”.
La giovane Marianna, in un’epoca che non prendeva in considerazione l’idea che le donne potessero lavorare, figurarsi frequentare l’università, aveva un sogno. Quella legittima aspirazione aveva condotto Marianna dal cuore della Sicilia, a Noto, dove era nata in una agiata famiglia di commercianti, fino a Roma. Conseguita la licenza fisico-matematica nel 1914 presso l’Istituto Tecnico “Archimede” di Modica, la studentessa era approdata a Roma, pronta a frequentare presso l’Università di Roma, “La Sapienza” il corso di laurea in matematica. Dalla sua terra natale, Marianna aveva portato con sé una valigia di pelle, con dentro i ricambi d’abiti e due paia di scarpe. La cassetta delle lenti e dei materiali ignifughi e un manuale sulle intuizioni di Albert Einstein, che la ragazza aveva letto in treno per accertarsi “se il tempo avesse davvero stretto parentela con la velocità e con lo spazio”.
Unica studentessa donna nell’aula, Marianna non aveva paura del giudizio degli altri, troppo forte fin da piccola era stata la curiosità per i libri e per i numeri. Quando il collegio spegneva le lampade subito dopo la cena, e già alle otto di sera il silenzio ovattava le stanze, era allora che la giovane cominciava a studiare. Neanche la I Guerra Mondiale aveva fermato la determinazione di Marianna. Dopo i bombardamenti su Parigi e Londra, si attendeva da un momento all’altro l’attacco su Roma, quindi la facoltà aveva deciso la chiusura a tempo indeterminato. Mentre gli altri studenti prendevano d’assalto i treni per tornare a casa, Marianna Ciccone neanche per un momento aveva pensato di ritornare a Noto, lei, signorina di buona famiglia, educata per diventare una brava moglie e madre. Un annuncio in una bacheca della facoltà parlava di un bando di concorso per la Normale di Pisa che prometteva una borsa di studio e un alloggio per l’anno accademico 1916-1917. La tentazione di provarci era irresistibile per Marianna, anche se la selezione era durissima, ma del resto, non vi erano preclusioni per le donne, a cui erano stati concessi due posti nella facoltà di matematica.
“Decisi di provare”.
Nel romanzo dedicato “A mio figlio Nanni”, l’autrice, magistrato presso il Tribunale di Catania, rievoca la vita straordinaria di Marianna Ciccone, due lauree: prima in Matematica nel 1919 e poi nel 1924 in Fisica, professoressa di Fisica e Matematica della Normale di Pisa, morta dimenticata, innamorata della luce della conoscenza.
È l’io narrante di Marianna che racconta al lettore la propria passione per la fisica, la matematica e per la spettrometria, oggetto dei suoi studi. Marianna Ciccone, titolare dell’insegnamento di spettroscopia presso il corso di laurea in fisica dell’università di Pisa, dove svolgerà tutto il suo percorso di docente e ricercatrice, mirabile esempio di ferrea disciplina e di grande volontà. Lanciare il cuore oltre l’ostacolo, sfidare da sola un mondo accademico interamente maschile, votata per l’intera esistenza alla propria passione. Marianna è nota come “La tigre di Noto”, per la forza e per il coraggio con cui si scagliò contro i nazisti in difesa della biblioteca di Pisa. Solo questo basta a far comprendere l’ardimento di un’autentica pioniera.
Significativo dunque l’esergo di questo coinvolgente romanzo che si legge tutto d’un fiato:
“Incontreranno la Tigre libera, pronta a tutto, risoluta a tutto”. Emilio Salgari, da “Le tigri di Mompracem”.
La Tigre di Noto
Amazon.it: 11,87 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La tigre di Noto
Lascia il tuo commento