La valle della paura di Arthur Conan Doyle

La nebbia della campagna inglese si sta diradando, in lontananza si intravede il maniero di Birlstone.
Holmes ed il suo inseparabile confidente, il dottor Watson, si stanno avvicinando con la carrozza al luogo del delitto. Il proprietario è stato ucciso a bruciapelo con un fucile a canne mozze che ne ha irrimediabilmente sfigurato il viso.
In casa trovano il maggiordomo, la bellissima moglie ed un amico di famiglia. Holmes inizia a concentrarsi ed analizzare frasi, circostanze, indizi: l’impronta sul fango, la macchia di sangue, la calligrafia sul biglietto, la fede nuziale che manca al cadavere.
Affronta gli argomenti con deduzioni logica e semplice che ci lascia tutti stupefatti ed increduli.
In poco più di due giorni risolve il caso. Il cadavere è irriconoscibile, le conclusioni che sono palesi forse non lo sono affatto...

In ogni caso, riesce a ricostruire la vita di Douglas che in realtà è venuto in Inghilterra sotto falso nome per fuggire a quella setta americana che, in qualità di poliziotto infiltrato, aveva quasi totalmente sgominato.
L’ “Ordine degli uomini liberi” si era sviluppata come banda di criminali a Vermissa nella “valle della paura”. La mano lunga dell’organizzazione è arrivata fino alla periferia di Londra con l’aiuto del più acerrimo nemico di Sherlock, il potentissimo professor James Moriarty, la personificazione stessa del male...

Uno dei capolavori di Sir Arthur Conan Doyle che mette in luce lo straordinario metodo investigativo del precursore di tutti i detective. Leggendo questo romanzo, dai caratteri più che moderni, sembra impossibile che sia stato scritto quasi cento anni fa (1915).
Holmes, l’eccentrico “investigatore-consulente” della Londra vittoriana, alternava le indagini criminali agli esperimenti scientifici e si fece amare dai lettori per il suo metodo logico, deduttivo e scientifico che viene ancor oggi ripreso dagli scrittori di gialli contemporanei.
Le intuizioni di Holmes sono a dir poco sensazionali. Il suo metodo è fondato sull’osservazione maniacale degli indizi, sull’interpretazione logica delle vicende, sull’analisi scientifica e medica delle prove. Sherlock Holmes: il personaggio leggendario con la pipa, il cappello, la sua acuta intelligenza, il suo anticonformismo; è snob, inflessibile, non disdegna le droghe, non si fida dei poliziotti ma solo del suo amico, il dottor Watson, più pragmatico ma meno intuitivo. Ed allora, tuffiamoci nella lettura di questo romanzo, godiamoci questa che per lui è una scienza esatta, ma per noi può essere un gran divertimento. Riscopriamo questo classico che sarà un susseguirsi di emozioni.