La vergine e lo zingaro di D.H. Lawrence

"La vergine e lo zingaro" scritto due anni dopo "L’amante di Lady Chatterley" è una rivisitazione delle tematiche sessuali dell’autore, condite con un’analisi sociale grottesca.
È la storia di Yvette che vive in una famiglia la cui madre è fuggita con un altro uomo. Yvette abita con il padre, la nonna, due zii single e una sorella più grande. Non sopporta la noia del luogo in cui vive anche perché sente nascere dentro di sé un forte impulso amoroso che si rivela quando conosce uno zingaro molto diverso dagli uomini che la corteggiano.

Lui è rozzo, vitale, anche violento, ma è anche la dimostrazione per la ragazza di un mondo diverso da quello a cui è abituata e in quel momento capisce le motivazioni che hanno spinto la madre ad andarsene. La passione verso lo zingaro esplode violenta quando la casa subisce un allagamento, simbolico e reale, in cui muore la nonna di Yvette, vera incarnazione del conformismo borghese.
Non ci sarà la fuga dei due amanti, ma il provvidenziale allontanamento del giovane, che lascerà libera la ragazza di rientrare nei ranghi. La liberazione non si compie, è solo tentata, ma lascia un segno nell’animo della fanciulla per tutta la vita.
Questa è un’opera minore di Lawrence, ma degna dei romanzi più conosciuti.
L’utopia della liberazione sessuale di Lawrence è fallita, ma le sue opere rinnovano molta letteratura.
Unica debolezza: i personaggi troppo schematici e la trama un po’ debole. Può essere ancora letto considerando che è stato scritto negli anni Trenta del secolo scorso.