La verità è che non ti odio abbastanza di Felicia Kingsley

Felicia Kingsley ė la Queen del romanzo rosa italiano. Ogni suo libro sa regalare emozioni, storie avvincenti e mai banali. Come dimostra La verità è che non ti odio abbastanza (Newton Compton, 2021) una narrazione spumeggiante che fa ridere, ma anche riflettere.

«Chambers! Apri questa cazzo di porta». Continuo a bussare senza successo, a un certo punto lo sento addirittura accendere la radio e alzare il volume, ma se pensa che gliela dia vinta così, si sbaglia di grosso! Quarantotto ore fa, per colpa sua, la mia vita è andata a rotoli. Lo farò pentire del giorno in cui ha deciso di mettersi contro di me, quanto è vero che mi chiamo Lexi Sloan.

Esistono ancora le principesse? Forse si! Lexi Sloan ė la principessa dell’Upper East Side. Ha una vita fantastica, ricca ereditiera di un impero finanziario, un fidanzato e delle amiche fantastiche. Cosa potrebbe volere di più?
A ventisette anni ha la certezza di un futuro luminoso, finché un affascinante sconosciuto non le cambia le carte in tavola. Il principe azzurro? No, è Eric Chambers detective dell’FBI che sta indagando su una truffa milionaria in cui è coinvolta la famiglia Sloan.
Per Eric, Lexi è una ragazza viziata e superficiale, tanto che la tratta con distacco e indifferenza. Tra i due è subito guerra. Ma Lexi tutto è tranne una persona superficiale, se ne renderà presto conto Eric.
Ora Lexi ha un unico obiettivo: scoprire perché suo zio ha messo nei guai la sua famiglia.

Aver perso tutto mostrerà a Lexi chi sono le persone per cui veramente nutriva affetto. Se Eric l’ha messa nei guai ora dovrà aiutarla, che gli piaccia o no. La convivenza forzata mostrerà loro che nonostante provengano da due mondi diversi non sono poi così distanti anni luce.
L’aver cambiato quartiere e domicilio darà a Lexi l’opportunità di conoscere una vera amica che la aiuta quando si trova in difficoltà. Cosa che non può dire dei suoi amici ricchi che alla prima difficoltà le hanno voltato le spalle.

Riusciranno l’ereditiera che cuoce i toast usando il ferro da stiro e l’integerrimo detective di Brooklyn a collaborare senza scannarsi? O senza... innamorarsi?