La vita erotica dei superuomini di Marco Mancassola

Salutato all’estero come il grande romanzo che la letteratura avrebbe dovuto produrre dopo l’11 Settembre 2001 e molto sottovalutato in Italia, La vita erotica dei superuomini di Marco Mancassola, tradotto in Francia e, più recentemente, anche nel Regno Unito, è un romanzo che mescola generi letterari differenti dando vita a una narrazione fluida dove il protagonista indiscusso rimane il corpo.

Un tema affrontato anche ricorrendo all’iperbole, come ben si comprende dal titolo, che individua nei superuomini i protagonisti della vicenda. Mancassola prende in prestito i grandi personaggi dei fumetti come Reed Richards dei Fantastici Quattro, Batman, Mystique degli X-Men e Superman per intessere una narrazione che di questi idoli descrive il crepuscolo lento, inesorabile e profondamente umano: il declino fisico, la morte prematura di un figlio, le perversioni sessuali e la profonda incomunicabilità.

Se i protagonisti potrebbero, a buon diritto, appartenere alla fantascienza, il motore della vicenda è un’inspiegabile catena di delitti che colpisce le vecchie glorie dei fumetti in modo inaspettato e impalpabile o anche indiretto, come nel caso di Reed Richards, che decide di suicidarsi dopo essere sopravvissuto a una delusione amorosa e a un attentato in grande stile, dove il figlio perde la vita al suo posto.

Nell’andare incontro alla morte i vecchi supereroi si ritrovano a fare i conti con il loro corpo speciale, con i loro istinti sessuali, con la loro grande solitudine e la loro incapacità di amare:

«Voi superuomini siete oltre il desiderio, ecco cos’è», continuò il dottore senza ascoltarlo. «Il vostro corpo si è spinto troppo in là, non può più sentire desideri umani. Siete come in un limbo remoto. Non fate sesso per il piacere, ma per il terrore di non possedere nessuno. Non riuscite a venire e se ci riuscite, non sentite nulla».

Dopo il suicidio di Reed Richards e la morte di Batman ucciso da una glaciale escort nel bel mezzo di una pratica di fist-fucking, l’attenzione si concentra su due persone apparentemente comuni, due fratelli – un tema, questo, caro a Mancassola e presente anche nei racconti de Il ventisettesimo anno – implicati nella catena di delitti.

Un giornalista e un detective, Bruce e Dennis de Villa, accomunati da un passato doloroso, figli di una madre mutante che ha lasciato a entrambi una gravosa eredità: il primo è capace di presagire le morti dei supereroi, l’altro ha covato per quegli stessi supereroi un odio così grande da diventarne il carnefice, anche quando, come nel caso di Mystique non può fare a meno di innamorarsene.

Quando la catena di delitti si è consumata e la vicenda è giunta al suo epilogo rimane sul campo solo l’invito che il vecchio Superman rivolge a Bruce de Villa: affrontare quel corpo che è il proprio per padroneggiarne i superpoteri e salvare quel poco di bello che ancora rimane in una vibrante New York.