La vita finora di Raul Montanari

Un insegnante, un paesino sperduto, una ragazza con dei problemi, una ex fidanzata e un gruppo di bulli capitanati da un ragazzo geniale.
Tutti questi ingredienti per una storia, per “La vita finora”? Troppa roba, qui rischia di venir fuori un polpettone indigesto.
A meno che l’autore non sia Raul Montanari…

Marco è un insegnante. A dire il vero è un supplente precario e fatica a trovare uno sbocco in quella che ritiene la sua dimensione.
Ha una ragazza da un po’ di tempo, eppure non si parla di matrimonio, di figli…
Un giorno riceve una proposta di lavoro da un paese distante diverse ore dalla sua quotidianità. Un lavoro ben pagato che però lo costringerebbe a cambiare radicalmente la sua vita.
Decide di accettare e il primo cambiamento si rivela l’essere piantato dalla sua ragazza.
Arriva nel paesello e conosce, in modo alquanto insolito e bizzarro, alcuni ragazzi, adolescenti che non sanno davvero come fare per arrivare a sera. O forse lo sanno fin troppo.
Pian piano conoscerà i personaggi di quel borgo pittoresco: il preside, i genitori dei ragazzi, il misterioso vicino di casa. Qualche donna non potrà che offrirgli un’occhiata d’interesse, poiché in quell’angolo di mondo le novità vengono vissute con entusiasmo, e anche qualche altro sentimento che farebbe meglio a restare rinchiuso nella mente.
Insegnare non sarà così facile, poiché in quella classe, come nel paese, vige un regime che è davvero duro da abbattere e chi ha lottato prima di lui ha preferito riporre le armi, lasciandosi trascinare dalla corrente per non affogare. O peggio.
Purtroppo gli eventi precipiteranno e Marco dovrà scegliere se fuggire da quel paese e dalle proprie responsabilità o agire nel nome del bene, rischiando di cambiare molte vite, e la sua, per sempre.
Prenderà una decisione sofferta, ma alla fine sarà quella giusta.

Raul Montanari ci racconta una storia nata da un sussurro, una storia che ben presto diventerà un frastuono ammaliatore che non riusciremo più ad abbandonare.
I nostri occhi voleranno su quelle pagine scritte con maestria e rimarranno delusi soltanto vedendo la parola fine, una parola che odieremo davvero tanto, in questo caso.
Un libro da leggere in un fiato con quella voracità tipica che tutti noi possediamo e che tiriamo fuori quando leggiamo un libro che merita. E “La vita finora” (Baldini+Castoldi, 2018, collana Romanzi e racconti, pp. 299) merita, merita davvero tanto.