La voce del violino
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Sellerio
Ne "La voce del violino" (Palermo, Sellerio 1997) il commissario quarantaseienne Montalbano è alla quarta indagine, svolta tra tante difficoltà. L’ambiente di lavoro non gli facilita l’espletamento del compito e nei suoi riguardi è evidente l’ostilità del nuovo questore, il bergamasco Bonetti-Alderighi. Con lui entra subito in conflitto. L’antipatia è reciproca: se la rinfacciano nel corso di una conversazione quando il superiore lo informa della decisione di revocargli il caso di cui si sta occupando col pretesto di avere alterato il nostro commissario la scena del delitto. Anche con il Capo della Scientifica, che è un fiorentino, il rapporto è difficoltoso. E nemmeno tranquilla può dirsi la vita privata, perché costellata di incomprensioni: il legame con Livia, la sua donna di Boccadasse, comincia infatti ad affievolirsi. Entro questi rapporti che non possono dirsi tranquilli prende corpo una vicenda abbastanza intricata, i cui interrogativi trovano soluzione grazie al metodo di investigazione di Montalbano. Che cosa lo distingue? Il ragionamento e sul piano tattico l’uso delle emittenti televisive locali ne sono aspetti fondamentali. E l’intuito, di come se ne parla, è come una sorta di voce che agisce inconsciamente: bisogna abbandonarvisi per giungere all’illuminazione, cioè alla visione improvvisa necessaria a identificare la molla che fa scattare il delitto: la parte peggiore della ricostruzione poliziesca perché, a suo dire, bisogna entrare nella mente di un uomo, in quello che egli pensa. L’incipit del romanzo, che si fa leggere in maniera spedita per la freschezza e la vivacità della scrittura, muove dalla casualità dell’evento. Per caso viene scoperto il luogo del delitto: una villetta disabitata nella cui camera da letto Montalbano scorge il corpo nudo d’una donna, morta per soffocamento. Fra i diversi personaggi, rilevante è il ruolo della signora Clementina Vasile Cozzo, una sua cara conoscenza, donna acuta e lucida con cui può fruttuosamente ragionare sull’indagine: in effetti, la funzione di costei è anche quella di consentirgli un dialogo in funzione della chiarificazione del problema. Ecco allora alcune delle domande con cui egli deve fare i conti: perché l’assassino si è portato appresso i vestiti, le mutandine e le scarpe della “povirazza”? E il violino? Poiché il giallo ruota attorno a questo strumento musicale, non ci si può non chiedere quale posto occupi nella sua soluzione. Diciamo intanto che la narrazione si rivela durissima contro il potere costituito e mette a fuoco la falsità del suo operato, esercitato anche a danno di cittadini estranei ai fatti. In tutto questo, il commissario rappresenta il contropotere: il comunista come gli ripete Fazio. E’ nell’epilogo che il fascino espressivo raggiunge esiti eccezionali. L’accusato e l’accusatore si fronteggiano: da un lato, Montalbano dimostra all’assassino la sua colpevolezza; dall’altro, questi, che tenta invano di sfuggire agli argomenti schiaccianti, alla fine cede, ricorrendo al suicidio. La conclusione risulta affidata alla voce narrante:
“Tutto era stato, fin dal principio, uno scangio dopo l’altro. Maurizio era stato cangiato per un assassino, la scarpa cangiata per un’arma, un violino cangiato con un altro e quest’altro cangiato per un terzo, Serravalle voleva farsi cangiare per Spina”.
Romanzo pirandelliano, dunque, "La voce del violino" che narra il motivo del gioco delle parti.
Ancora tre indagini per il Commissario Montalbano: La voce del violino-La gita a Tindari-L'odore della notte
Amazon.it: 3,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La voce del violino
Lascia il tuo commento