Lacrime di sale
- Autore: Pietro Bartolo e Lidia Tilotta
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
“È gelida l’acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stanza dall’acqua. Salto da un punto all’altro ma ogni tentativo è vano. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. (...) «Patri» urlo «Patri». Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non sapevo allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi”.
Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie e cura i migranti a Lampedusa. La sua esperienza è stata scritta da lui stesso e da Lidia Tilotta, giornalista della Rai spesso sull’isola a raccontare le storie dei migranti, in “Lacrime di sale: la mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranze” (Mondadori, 2016). Pietro Bartolo è anche il protagonista del film Fuocammare un documentario di Gianfranco Rosi, candidato all’Oscar come miglior film straniero. Pietro sfida ogni giorno la morte perché ad ogni sbarco sulla panchina del porto di Lampedusa non sa mai cosa lo attende, come quando davanti ai suoi occhi gli sono apparsi dei corpi di ragazze ustionate o, ancora, quando dalla motovedetta è scesa Jasmine che aveva già rotto le acque. È però a fare le ispezioni dei cadaveri che Pietro non si abitua e non si abituerà mai: molti di essi sono bambini, a volte appena nati, spesso già rinchiusi dentro orribili sacchi verdi, a dichiararne la morte.
Pietro è ripagato ogni giorno dalle donne lampedusane che portano tutto il possibile, pannolini, vestitini, regalini, quando una migrante partorisce, dagli uomini lampedusiani che lo sostengono, lo spronano, lo aiutano, e soprattutto dall’affetto e dalla riconoscenza di quanti ha salvato. Alle storie dei migranti, separati dalla loro terra, dai loro parenti, violentati, maltrattati, che hanno visto spesso i loro amici morire, annegare, davanti ai loro occhi senza poter far nulla, s’intreccia la vita di Pietro, figlio di un pescatore, nato in una famiglia numerosa, cinque femmine e due maschi, e con il solo fratello Mimmo colpito dalla meningite. Pietro ritorna a Lampedusa, dopo la laurea in medicina e la specializzazione in ostetricia e ginecologia, per battersi per un servizio permanente di aeroambulanza e una volta ottenuto ne diventa il medico di bordo e si mette a servizio prima della sua comunità e poi dei tanti migranti disperati in arrivo.
“Lacrime di sale” è un emozionante mémoire che ti coinvolge a tal punto per cui l’impotenza di Pietro diventa la tua, la sua rabbia, la sua gioia, il suo dolore ti trascinano in quella terra simbolo di accoglienza, di incontri, dell’altro. Una storia di coraggio, di impegno civile, narrata con grande dignità e immenso amore.
“Curare le ferite del corpo è il mio lavoro. Fare del mio meglio per alleviare il dolore. Uno dei miei crucci, però, è quello di non possedere gli strumenti per curare le ferite dell’anima”.
Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
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