Latex e biscotti di Giuseppe Foderaro

Latex e biscotti è il nuovo libro, uscito da qualche settimana, di Giuseppe Foderaro, scrittore di storie nere ed erotiche. La scrittrice Francesca Mazzucato lo ha definito un romanzo di fuochi d’artificio, visionario, sensuale e stupefacente. In questo suo ultimo lavoro l’autore narra della seducente Agnese in un percorso di esplorazione sensuale e di interiorità, con una fisicità della scrittura da rendere il romanzo affascinante ed esplosivo. Il lettore è condotto in una realtà narrativa nella quale, allontanando ogni dogma e pregiudizio e frugando nelle profondità delle trasgressioni più oscure dell’anima viene consegnato al mondo reale, il nostro, quello dell’incomunicabilità, della malinconia, dei disagi affettivi. La protagonista non è una libertina, non beffa le convenzioni e la morale come la letteratura erotica della tradizione settecentesca ci ha tramandato. Lei è una donna di oggi, senza privilegi di nascita, senza opportunità di merito che tra file in banca, finanziamenti e bandi regionali ha dovuto conquistare il suo posto nella nostra società frenetica e prepotente, ossessionata dal sesso, nella quale la politica, incapace ed immobile, muove i soli propri interessi. Le relazioni tra erotismo e potere sono intimamente legate, come lo erano, insieme alle tematiche dell’amore e della morte, nelle opere di alcuni tra i più grandi scrittori del Novecento (Gide, D.H. Lawrence, Miller, Nabokov, Bataille) che con la loro narrativa erotica aprirono la strada a nuove stagioni culturali. Foderaro di quei periodi avverte gli echi e le memorie. Agnese, affermata maître pâtissier, una treccia nera su una spalla, occhi marroni con una riga di trucco, bocca carnosa, provocante e splendida nella sua figura attende i suoi clienti. La bottega della pasticceria, Morte deliziosa, si trova distante qualche centinaio di metro da Castel Sant’Angelo, dietro al Vaticano, vicino al palazzaccio, lo storico edificio della Corte di Cassazione, che si affaccia sul Lungotevere. Nell’insegna c’è tutta la sua filosofia e in vetrina domina una scultura di zucchero, quella di Rodin, una fanciulla nuda riversa sul vassoio con una cascata di capelli intorno. L’arte dei dolci è per lei strettamente legata alla ricerca del piacere, anche quello erotico.

Assaporare un dolce è come se si stesse baciando la bocca di un amante.

Oltre al gusto dell’estetica, Agnese è ossessionata dai dettagli nelle preparazioni, zucchero e gelatine che diventano nelle sue mani un amalgama morbida con la quale realizzare qualsiasi forma desiderata e che rendono le sue prelibatezze cibo degli dei.

Dovete pensare al gusto come se fosse sesso. Il cibo deve essere una festa per gli occhi e un orgasmo per il palato

ama insegnare ai suoi collaborati. La sua pasticceria è frequentata da avvocati, giudici, onorevoli, avventori di passaggio: adorano i suoi pasticcini e non mancano di apprezzare le delizie che ogni giorno propone loro. Agnese ha lavorato sodo per avere la sua bottega così lussuosa, con quei particolari arredi barocchi, impreziosita da velluti e merletti. Ha studiato all’estero in Francia, a Los Angeles, e per pagarsi gli studi ha svolto il lavoro di mistress a pagamento. Jerome, il suo socio, consulente, devoto e servile amante, le ha confidato che la sua attività ha prosciugato tutti i suoi guadagni ed è in seria difficoltà. Le propone di riprendere il suo vecchio lavoro. Che strano rapporto lega entrambi! La complicità, gli affari e il sesso. Agnese vorrebbe potersi innamorare, sogna un uomo che si mostri solidale con le sue nevrosi e che possa condurla oltre le frontiere più ardite.

“Vedi, quando si va a letto con una donna non si è mai soli con lei… fra le lenzuola ci sono le esperienze vissute, le aspettative, i sogni, i complessi, i traumi, le ansie, i desideri…”

L’uomo, oggi, è per lei come lo è Jerome. In un mondo competitivo e sfrenato, non è più capace di ascoltare davvero, e la donna sa sempre quando egli è falso. E allora tra biscotti e fragranze, passioni carnali e giochi erotici riusciranno ancora una volta a rinnegare il loro amore.