Stefano Cogoni è un libraio. Sono di fronte a una persona innamorata del suo lavoro, lo si capisce dal modo in cui mi parla della sua libreria, di come è nata Paper Point a Isili (in provincia di Cagliari) e di come oggi ha raggiunto quel successo che aveva sperato quando da giovane ventenne tornato dall’Inghilterra decise di intraprendere un lavoro che gli desse quella soddisfazione che cercava.
- Come sono stati i tuoi inizi? È stato facile avviare una libreria come questa
Gli inizi sono stati faticosi - dice - aver cercato di aprire un negozio dove il libro fosse il protagonista non è stato facile, in un primo tempo gestivo una semplice cartoleria con soli testi scolastici. Solo quando cominciai ad avere successo nelle vendite riuscii a ottenere un contratto di franchising con la Mondadori e oggi posso fregiarmi del titolo di libraio a tutti gli effetti.
- Ho sempre notato in te una passione speciale per i libri, quasi amorevole. Cosa mi dici a questo proposito?
Avere a che fare con i libri mi ha sempre affascinato, gli scaffali che arredano il mio negozio che via via si sono arricchiti di libri di autori famosi e dalle copertine accattivanti ancora oggi mi riempiono di soddisfazione e mi suscitano quell’emozione provata quando da ragazzo li carezzavo e me ne inorgoglivo.
- Credi che la tua clientela possa far tesoro di questa tua passione per i libri?
Oggi cerco di trasmettere la mia passione ai miei clienti che sempre di più frequentano la libreria: chi con la sicurezza di trovare il suo autore preferito, chi, quasi con timidezza, chiedendomi consigli e suggerimenti e facendomi sentire un curatore della sua anima. Vedere la commozione negli occhi di chi trova sugli scaffali l’ultima pubblicazione dell’autore del cuore mi fa ancora insuperbire per essere stato l’artefice di tanta contentezza. Essere un libraio mi convince sempre di più dell’importanza del mio lavoro che svolgo con dedizione.
- Le librerie come la tua hanno risentito della vendita online?
La concorrenza che la vendita on line ha portato alle librerie ha rischiato di compromettere il nostro lavoro, gli sconti che i grandi store potevano permettersi, mettevano a repentaglio tutto un mondo che viveva soprattutto sulla relazione tra venditore e acquirente. Fortunatamente la legge del marzo 2020 che ha fissato al 5% uno sconto massimo sul prezzo di copertina sembra non dovere penalizzare librerie come la mia, garantendo vendite e rapporti umani.
Stefano è un fiume di parole, anch’io, fedele frequentatrice della sua libreria, non posso fare a meno di sentirmi coinvolta nel suo racconto e mentre conversiamo i miei occhi si posano sul libro che comprerò e che sono venuta a cercare sapendo di trovare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il lavoro in libreria: intervista al libraio Stefano Cogoni
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