“A Rossana perché nella sua vita all’estero non dimentichi mai che ha la fortuna di essere italiana”.
È l’esergo del nuovo saggio di Aldo Cazzullo dedicato alla figlia Rossana Le italiane. Il Paese salvato dalle donne (Solferino 2021, pp. 288, euro 18,00), un elogio del carattere e della personalità delle tante figure femminili celebri e non solo, che il giornalista e scrittore piemontese ha incontrato durante la sua feconda e significativa carriera.
Sono le donne a custodire l’identità italiana, di ciò è convinto Cazzullo e lo dimostra benissimo nel suo libro, un racconto a più voci che è anche un viaggio dentro l’animo femminile e nella comunità nazionale.
Sì, è una fortuna essere nata donna in Italia, ma anche una grande responsabilità, pensiamo alle infermiere, donne medico, farmaciste, cassiere dei supermercati che hanno continuato e continuano a lavorare durante i lockdown, anche se il nostro resta un Paese maschilista, nel cuore di un’Europa dominata dalle donne.
È donna il capo del governo più importante in Europa, quello tedesco. È donna la presidente della Commissione europea. È donna la presidente della Banca centrale. Ma non è meno significativo che sia stata una giovane donna italiana, la dottoressa Annalisa Malara, la prima a intuire che dentro i nostri confini era sbarcato un virus misterioso e spietato che già stava facendo strage in Cina e avrebbe cambiato la storia dell’intero Pianeta.
Eppure fino a cent’anni fa le italiane non avevano la capacità giuridica, non potevano firmare un contratto, vendere una casa, comprare un trattore senza la firma del marito o del padre. Ma durante la I Guerra Mondiale le donne avevano mandato avanti il Paese, mentre i loro uomini erano al fronte e “l’esercito marciava per raggiunger la frontiera, per far contro il nemico una barriera”. Insomma, era impossibile ormai considerare le donne come cittadine di serie B. La II Guerra Mondiale terminò, fino al 1946 le italiane non potevano votare, perché la loro opinione non contava niente. Le donne però avevano fatto la Resistenza, combattuto i nazisti, rischiato e talora sacrificato la vita per proteggere gli ebrei, i partigiani, i perseguitati; non si potevano più escludere dalle decisioni, dalla politica, dalla vita pubblica.
E arrivò il due giugno 1946, quando le donne si recarono per la prima volta in massa alle urne, anche se già il 10 marzo del 1946 avevano esercitato il diritto di voto durante le elezioni amministrative in alcuni comuni.
Fino al 1975, il codice civile prevedeva la “potestà maritale”: la moglie era soggetta al marito.
Fino al 1981 c’era il delitto d’onore: l’uomo che trovava la moglie con un altro e la uccideva non finiva a volte neanche in prigione.
Fino al 1996 lo stupro era un reato contro la morale, non contro la persona. Tutto ciò serve a ricordare che quali e quanti passi avanti abbiano fatto le italiane. E quanti ne debbano ancora fare.
Le donne italiane raccontate da Aldo Cazzullo
Le italiane, dunque.
Le centenarie come Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide, che nel saggio ricorda con amore suo padre, del quale era innamoratissima.
Le ragazze come Bebe Vio, dalla ferrea volontà: “Datemi braccia e gambe nuove”.
Le attrici come Monica Bellucci, l’italiana più bella del mondo, Stefania Sandrelli, “la svampita intelligente”, Laura Morante, Vittoria Puccini, Sonia Bergamasco, Sabrina Ferilli, Paola Cortellesi e Greta Scarano, che ha fatto perdere la testa a un certo commissario siciliano...
Le cantanti come Gianna Nannini, Loredana Bertè, Iva Zanicchi, primatista del Festival, Laura Pausini e Lucia Mannucci del mitico Quartetto Cetra. Chi non ricorda: “Nella vecchia fattoria?”
Le Donne di potere come Miuccia Prada, Mara Venier, la regina di “Domenica in”, perfetta come “pesce - pilota” e la prima presidente della Repubblica donna che ancora non c’è, ma che ci auguriamo di vedere presto parlare dallo scranno più alto del Senato della Repubblica mentre pronuncia il suo discorso di insediamento.
Le Sante ed eroine come Beatrice Cenci e Artemisia Gentileschi che Cazzullo non ha mai intervistato ma che non si posso non citare in questo elenco.
Donne di parola, forse il capitolo più bello è quello dedicato a loro, scrittrici bellissime come Dacia Maraini ed editrici italiane come Elvira Sellerio e di adozione come Inge Feltrinelli, traduttrici eccelse come Fernanda Pivano.
Diverte l’avventura di Piera Degli Esposti, in via Caetani, appoggiata alla Renault rossa il 9 maggio 1978, e commuove il ricordo di Alda Merini.
«Le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti. [...]
E dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.»
“La Terra santa” (1984) Alda Merini
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Le Italiane”: nuovo saggio di Aldo Cazzullo in libreria
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