Le aggravanti sentimentali
- Autore: Antonio Pascale
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
“Se questa storia cominciasse dall’alto vedreste, nella luce soffusa del tramonto, le chiome ampie dei lecci e quelle globose dei platani, poi uno spiazzo, quindi la statua di Garibaldi al Gianicolo. Di fianco alla statua, spostate lo sguardo di pochi metri, su una panchina, c’è un uomo: è solo, ha il braccio destro disteso lungo lo schienale e guarda di fronte a sé. Ah, quell’uomo sono io… sono rilassato? Sicuro di me? O preoccupato? Inquieto. Pensavo alla felicità”.
Dopo “Le attenuanti sentimentali”, Antonio Pascale torna a parlare intimamente con noi lettori con “Le aggravanti sentimentali”, il suo nuovo libro nel quale si interroga, tra inquietudini e certezze, sulla felicità. Lo scrittore, protagonista e voce narrante, inizia a porsi domande di quanto possa essere un aggravante cercare la felicità e poi perderla, o averla rincorsa, trovata e non averla riconosciuta. Siamo veramente capaci di vivere senza farci del male e di meritare la felicità?
I suoi amici di sempre, Giacomo, regista precario, Paola, produttrice cinematografica perennemente in crisi con la sua età, Luigi, artista che vive costantemente relazioni pericolose, lo raggiungono nel parco e tra di loro ha inizio una lunga conversazione che li accompagnerà per le strade di Roma. Una discussione pacata e serena, nello stile del nostro autore, che diviene sincera ed intima sugli eventi sentimentali che si susseguono nella vita, “gli eventi sentimentali sul punto di precipitare e gli eventi sentimentali precipitati”. Dissertazioni divertenti e racconti personali degli amori di un tempo, passionali e fugaci, storie di una notte, piccole disavventure, ma tutte legate all’indagine sulla propria felicità, come l’avrebbe diretta il filosofo e politico francese Joseph de Maistre, o come è stata scritta dal destino nell’“Ulisse” di Joyce.
“se prima erano gli dei che trascinavano la nostra vita degli umani su strade obbligate, Joyce dimostra che ora abbiamo altri dei, impalpabili eppure concreti, e determinati a bloccarci dietro a un carro: i sensi di colpa, i fantasmi del passato, le emozioni. I flussi mentali altro non sono che strade obbligate che a loro volta costruiscono altre strade, insomma strutture di pensiero, modi di vivere, stili, abitudini, vincoli inconsci. Questa è la tragedia moderna: siamo cani legati dietro un carro, e le catene sono i nostri fantasmi”.
La verità, scrive Antonio Pascale, è che gli eventi sentimentali si susseguono uno dopo l’altro e sono soggetti a forze che non controlliamo: non abbiamo nessuna libertà per poter cambiare le cose, anche quando pensiamo di poterlo fare. Scomponendo la parola amore si potrebbe arrivare all’energia essenziale sulla quale costruiamo i nostri sentimenti, e quella meravigliosa poetica (sei mio, sono tua) che altro non è che un nobile autoinganno, necessario e fondamentale per vivere l’amore anche se imperfetto e la complessità della vita. Essere felici diventa, così, la ricerca del proprio io, suscitando numerosi interrogativi e curiosità. Un dialogo piacevole ed intenso con il lettore sul disincanto, le amarezze, sui sogni e su quella dolce malinconia, presenza costante che accompagna la nostra vita.
Le aggravanti sentimentali
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