Le brave ragazze non leggono romanzi di Francesca Serra

Partendo dall’Alice di Lewis Carroll, passando per Gerty McDowell di Joyce e Marilyn Monroe, per finire con Emma Bovary, solo per citarne alcune, sono tantissimi gli incontri interessanti che vengono fuori dalla lettura del saggio della fiorentina Francesca Serra, "Le brave ragazze non leggono romanzi" (Bollati Boringhieri, 2011).

Ironico e provocatorio, questo breve saggio si beve tutto d’un sorso poiché spiega quanto errata sia l’immagine della giovane donna innocente impegnata nella lettura di un libro. La verità è che siamo tutte pornolettrici, laddove per pornolettura si intende la capacità tutta femminile di abbandonarsi all’immaginazione e goderne ogni assaggio, questo perché la voglia di leggere della lettrice allude sempre ad altre voglie. Donne e libri non nascono insieme, anzi fino ad un certo periodo storico si è sempre cercato di tenerli separati, ma a partire dal Settecento, con la nascita ed il successo del genere romanzo, si legano per non separarsi mai più. Donne, libri, masturbazione e consumo diventano anelli di una catena che gli intellettuali maschi cercheranno sempre di pulire da quello sporco, da quell’alone di oscenità, cui vengono tacciate.

Le donne che leggono sono pericolose, hanno gli animi eccitati, sono bombe che possono esplodere o implodere da un momento all’altro. Il bisogno di leggere è talmente forte da non poter nemmeno immaginare di dover smettere, anche se ciò può portare alla rovina come è successo a molte eroine letterarie. In un certo qual modo siamo tutte Emma Bovary, donne che leggono e che continueranno a farlo nonostante le chiacchiere della gente.

Voi forse non lo sapevete, ma siamo tutte delle pornolettrici. Tutte le lettrici senza eccezione lo sono. Anche le zitelle e le suore. Quando una bambina in ogni parte del mondo prende in mano il suo primo libro, diventa subito una pornolettrice, che lo voglia o no.