Le bugie degli arcangeli di Gian Mauro Costa

Gian Mauro Costa, giallista di lungo corso, torna in libreria con un nuovo, avvincente giallo intitolato Le bugie degli arcangeli, edito nel 2024 da Mondadori, nella prestigiosa collana Giallo Mondadori.
Protagonista di investigazione è Angela Mazzola, che già abbiamo imparato a conoscere nei precedenti libri, come Ti uccido per gioco. Angela è “sbirra” nata e cresciuta nella periferia palermitana, hai i capelli rossi, una passione per le storie sbagliate, come quest’ultima che la vede coinvolta con il suo collega sposato Francesco Agnello, e un amore di labrador di nome Stella. Tutto sembra procedere nella solita routine, quando un omicidio viene a cozzare con la tranquillità. Viene ucciso un falegname che lavorava in un particolare quartiere di Palermo, chiamato Cep.

Il Cep. A un paio di chilometri da Borgo Nuovo, dagli odori dei luoghi in cui era nata, dalla spianata di cemento in cui aveva corso e giocato. Eppure, un sentore diverso. Più aspro, più pungente, meno accogliente, meno affettuoso, più … Cep.

Chi ha voluto sparare a un falegname?

La vittima era riversa per terra, a una ventina di metri dal suo laboratorio artigianale, in posizione supina. L’assassino lo aveva colpito guardandolo in viso.

Perché il falegname Alfonso Riccobono, detto Fofò, non era scappato alla vista del suo assassino? Segno che non aveva paura, che non se lo aspettava. Angela indaga, perlustrando a fondo la bottega della vittima in cerca di qualcosa che possa fornirle un appiglio per la risoluzione del caso. Quando a un certo punto trova un volantino

che parla di un gruppo di sedicenti messaggeri che promettono un contatto diretto con il proprio angelo custode.

Che cosa ha a che fare tutto questo con un semplice falegname? Non soltanto: l’indagine si complica ulteriormente quando Angela scopre che pochi mesi prima proprio lì vicino c’era stata una strana morte, forse un suicidio, di una certa ceramista, molto abile nel dipingere proprio gli angeli. Le due morti siano collegate? Qual è il sottile filo conduttore?

Il tema sotterraneo trattato nello stesso giallo è dato dagli Arcangeli innominabili, ovvero una serie di Angeli che non devono essere nominati all’interno della Chiesa. Che cosa hanno fatto di così grave da essere espulsi in seno alla madre Chiesa?

Le raccontò per bene dei Sette Arcangeli, spiegandole in che modo la vicenda fosse intrecciata con la storia di Palermo.

E con il caso che riguarda la bella poliziotta cosa hanno a che fare?

Un giallo complicato, un po’ troppo intricato e confuso soprattutto nel riferimento alla storia degli Arcangeli, che trova la sua naturale conclusione, dove tutto è reso con chiarezza.
La lettura è curiosa e di genere. Particolarmente indicato per chi ama le storie gialle, il romanzo incuriosisce e attira il lettore, coinvolto in una vicenda che affonda le sue radici nell’antichità e nella cristianità. Una trama ben assemblata, anche se un po’ troppo prolissa in alcuni momenti, ma lineare e avventurosa. Un’atmosfera ben resa, con personaggi descritti con un linguaggio minuzioso e preciso. Un giallo che gode di un fascino particolare, soprattutto nei suoi riferimenti alla cristianità e alla figura degli angeli. Per non parlare della protagonista dell’indagine, una donna capace ed intuitiva, che conosce molto bene il territorio in cui opera.