Le colpe dei padri
- Autore: Åsa Larsson
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2022
Nuovo giallo scandinavo, per gli appassionati una novità: si tratta de Le colpe dei padri (Marsilio, 2022, traduzione di Katia De Marco) di Åsa Larsson.
La storia si svolge nell’’estremo nord della Svezia, al confine con la Finlandia, nella cittadina mineraria di Kiruna, oltre il circolo polare artico: Stoccolma da lì sembra lontanissima, mentre il gelo, la neve, i fiumi ghiacciati, l’eterno chiarore anche nelle ore notturne, siamo in maggio, conferiscono a tutto il racconto una certa originalità suscitando anche una certa inquietudine.
Molti personaggi, molte storie che si sviluppano nel tempo, attraverso lunghi flashback che ci riportano all’infanzia dei protagonisti che, come recita il titolo, sembra stiano davvero scontando Le colpe dei padri.
Le donne che troviamo nel romanzo sono tre: Rebecka Martinsson, procuratrice, ex avvocato, intuitiva e coraggiosa, con un passato difficile e un carattere complicato: vive con il cane Moccioso, un vicino di casa che l’aiuta, mentre la storia con l’amato Krister si è conclusa, per colpa della sua infedeltà. Poi c’è la sessantenne Ragnhild Pekkari, forte, solida, molto infelice, ex infermiera, lontana da tutti.
Nelle prime pagine del libro vorrebbe suicidarsi, ma una telefonata la ferma: hanno trovato morto uno dei suoi fratelli, Harry, nel capanno di famiglia dove lei non torna da trent’anni. Infine c’è la poliziotta Anna Maria Bella, madre di cinque figli, un po’ amica e un po’ rivale di Rebecka. Quando ben quattro cadaveri si trovano nell’isola dove viveva il barbone alcolista Harry, scattano nella cittadina inchieste e indagini difficilissime; riemerge il passato, pieno di contraddizioni e di scomparse mai chiarite. Infatti il famoso pugile svedese Borje il cui padre era misteriosamente scomparso quando lui era ancora un bambino ora vuole assolutamente capire che fine abbia fatto, e come lui fosse coinvolto in vicende poco pulite che ora stanno emergendo da quell’oscuro passato.
Nel libro le varie storie si intersecano, facendo emergere uno scenario violento, fatto di corruzione, di società fantasma che attraverso transazioni apparentemente legali costruiscono un reticolato di denaro sporco che finanzia droga e malaffare. La parte migliore del romanzo è la ricostruzione delle psicologie delle donne protagoniste: la difficoltà di creare una famiglia viste le esperienze negative vissute nell’infanzia, l’abbandono, i maltrattamenti, l’incapacità di costruire rapporti sentimentali solidi, la rivalità professionale.
Gli unici legami forti sembrano quelli con i cani, altri personaggi importanti della storia: si chiamano Villa, Moccioso, Tintin, e appaiono come legami forti tra gli umani loro padroni. Lo sport competitivo, in questo caso la Boxe, viene descritto come un’occasione di emancipazione ma anche di sconfitta morale, capace di distruggere anche la vita di un grande campione. Lo sci, il rafting, in quel clima desolato e gelido, sono praticati in solitudine e non danno felicità.
L’amicizia, la fedeltà e l’amore, sembra dirci a conclusione del suo lungo romanzo Åsa Larsson, sono l’unica risposta umana, a tutte le latitudini, per una vera realizzazione affettiva dell’esistenza. E anche la giustizia.
Le colpe dei padri
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