Le donne della Principal
- Autore: Lluis Llach
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2016
Esce oggi, 18 maggio, “Le donne della Principal” (Marsilio, 2016, titolo originale Les dones de la Principal, traduzione dal catalano di Sara Cavarero), il primo romanzo edito in Italia, per mesi in testa alle classifiche spagnole, del noto cantautore spagnolo Lluis Llach, nato a Girona nel 1948, che vive tra la sua tenuta vinicola nella comarca del Priorat e il Senegal, dove dirige la fondazione a lui intestata, in sostegno alle comunità minoritarie.
È un omaggio alla Catalogna, il volume nel quale l’autore descrive tra finzione, realtà, saga e un po’ di thriller, i vigneti del Priorat, zona catalana dove vengono prodotti grandi rossi Doq. Sullo sfondo di un paesaggio composto da terra rocciosa e vulcanica, non distante da Barcellona, nella provincia di Tarragona, una dinastia di donne che portano tutte lo stesso nome, custodisce un segreto legato a un delitto. Nelle pagine del gustoso e corposo romanzo, da centellinare e assaporare, il Priorat viene chiamato Abadia, mentre Porrera cambia nome in Pous. C’è un villaggio adagiato tra le colline coltivate a vigneti, uliveti e mandorli, dove il vino è vita e l’oro rosso decreta il destino degli abitanti del luogo. La Principal era la casa più grande di Pous e una delle proprietà più ricche dell’Abadia. Ursula, l’anziana governante, entrata a servizio alla Principal all’età di quattordici anni, quindi memoria della dimora, in quel pomeriggio di novembre del 1940, seduta sulla poltrona a dondolo del Patriarca, il signor Andreu Roderich, riandava con la mente al passato. Ursula pensava a Maria Roderich, la madre dell’attuale Signora, anche lei chiamata Maria, donna dal carattere forte che aveva mandato avanti la tenuta come fosse una caserma. Il soprannome “Vecchia” a Maria glielo avevano dato quando aveva appena vent’anni e aveva ereditato quasi tutti i possedimenti dei Roderich a Pous, dopo che la fillossera della vite aveva devastato l’Abadia. Essere a capo della Principal, della sua cantina, delle sue terre e degli affari, non era semplice per una donna nata nell’ultimo terzo del XIX Secolo. Il patrimonio posseduto da Maria invidiato da tutti, aveva causato torbide gelosie tra i maschi dominanti che la circondavano. Era stato per questo che la lungimirante Maria, quando aveva deciso di sposarsi aveva scelto Narcis Magì, i cui genitori erano tra i più ricchi commercianti di Rius, un uomo tanto provvisto di beni e ricchezze quanto disinteressato all’esercizio del potere. Infatti Narcis, saggiamente, non aveva mai preteso di avere la gestione economica dei beni della moglie, anche perché il suo istinto gli diceva che Maria non glielo avrebbe permesso. D’altro canto la “Vecchia” provava una profonda stima per quell’uomo sensibile, colto e bizzarro che aveva risvegliato in lei qualcosa che non aveva mai posseduto: curiosità e sete di conoscenza. La coppia ebbe una figlia, Maria Blanca, nata nel 1910, un “inaspettato tesoro”, il cui ingresso in famiglia faceva presagire che tutto sarebbe andato per il meglio. Invece quattro mesi dopo la nascita della bimba, Narcis si era ammalato per poi morire un mese e mezzo dopo. Da quel momento in poi il carattere della “Vecchia” si era inasprito, Maria per ricordare la memoria dell’amato marito, aveva raccolto tutti i libri di Magì disseminati per la Principal in un’ampia stanza adiacente al salone, una biblioteca, sorvegliata da un ritratto del defunto, che aveva regalato alla dimora
“il lustro della cultura e della raffinatezza”.
Gli anni erano passati in fretta, Maria era diventata talmente obesa che si era fatta costruire una sedia gestatoria sul modello di quella papale, chiamata dai paesani “Gestòria”, sopra la quale si faceva portare in giro da quattro robusti portantini. Maria Blanca a sua volta aveva avuto una figlia di nome Maria Costa. Ursula continuava a ricordare fino a quando aveva udito sbattere il batacchio della porta della Principal. Era l’ispettore Lluis Recader del commissariato centrale di Rius che cercava la signora Magì.
“Cosa diavolo stava cercando alla Principal?”
visto che il taccuino nero dell’ispettore della Guardia Civil recava scritto in stampatello:
“IL DELITTO DELLA PRINCIPAL”?”. “E il cuore iniziò a batterle all’impazzata”.
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