Le donne dell’orchestra rossa
- Autore: Jennifer Chiaverini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2021
“Rote Kapelle”, Orchestra Rossa, la cellula di professionisti e cittadini che operava nella Germania hitleriana a favore dell’Unione Sovietica e la “Rosa Bianca”, associazione studentesca antinazista. Un ampio romanzo tratta l’attività di queste organizzazioni in chiave narrativa, dalla prospettiva di alcune protagoniste femminili. Le donne dell’Orchestra Rossa, pubblicato nel 2021 da HarperCollins Italia (trad. R. Zuppet, 688 pagine), è un’opera corale dell’americana Jennifer Chiaverini, dedicata a tutte le protagoniste della Resistenza di ieri e di oggi, nel nome di Mildred, di Greta, di Sara e di Martha, le quattro voci narranti femminili (in terza persona).
Raccontano una vicenda vera, non ampiamente conosciuta ma significativa e in larga parte al femminile. Metà della rete della Rote Kapelle (settantasette componenti processati tra fine 1942 e luglio 1943) era formata da donne, in una fase in cui il regime nazista limitava il loro ruolo di genere alle tre K: kinder, kuche, kirche, bambini, cucina, chiesa. E benché le decisioni principali dell’Orchestra Rossa toccassero agli uomini, Arvid Harnack e Arno Schulze-Boysen, le donne si occupavano di ogni attività rischiosa: reclutare membri, organizzare riunioni, raccogliere informazioni, fare da corrieri, copiare e distribuire volantini, custodire apparecchiature clandestine, nascondere fuggitivi. Dei quarantacinque condannati a morte, sono state diciannove, di ogni ceto sociale. Non soldati armati o spie addestrate, ma mogli, madri e ragazze coraggiose, disposte a battersi a ogni costo perché il male non prevalesse.
L’esito doloroso si conosce: è un romanzo storico, non un giallo, non è sbagliato anticiparlo. D’altra parte, si apre con i passi di Mildred verso il luogo in cui sarà ghigliottinata, mentre ripensa a quello ch’è stato nella sua vita e a quello che hanno saputo fare e che andava fatto.
“Sono Mildred Fish Arnack, moglie, sorella, zia, scrittrice studiosa, insegnante. Combattente nella Resistenza. Spia. Non dimenticatemi”.
L’hanno accusata di avere tradito il Reich, ma poteva essere un “tradimento”, vista la nazionalità americana? La Germania era il suo Paese d’adozione e quello natale dell’amato Arvid, un bravo economista. Per non separarsi dal marito è rimasta a Berlino quando il governo statunitense ha richiamato i suoi cittadini. Ricorda i compagni d’avventura della Resistenza, il gruppo che i nazisti hanno chiamato Rote Kapelle, per la “musica” illegale che trasmettevano ai nemici del regime. Curioso che la Gestapo li abbia considerati avversari tanto formidabili da scegliere un nome da romanzo di spionaggio, sebbene non ci fosse una sola spia vera nella rete di insegnanti e scrittori, economisti, impiegati e operai. Persone comuni.
La cara compagna Greta Kuckhoff è cresciuta povera, si è pagata un’istruzione e voleva offrire al piccolissimo figlio un futuro migliore. Invece la studentessa Sara Weitz era ricca e privilegiata, prima che i nazisti cancellassero i diritti degli ebrei e minacciassero le loro vite. Hanno schiantato anche l’organizzazione studentesca di cui faceva parte, ragazzi audaci, idealisti con tutta la vita davanti ma disposti a giocarsela per la libertà e la giustizia.
Mildred non può chiedere aiuto per l’ultima volta a Martha Dodd, figlia dell’ambasciatore americano. L’amica schietta e impulsiva è tornata negli Stati Uniti, dopo la rimozione del padre dalla carica.
Il racconto delle quattro parte dal 1929. Arvid è richiamato a Jena per completare gli studi. La signorina Fish ha sposato l’affascinante studioso tedesco tre anni prima. Volevano insegnare entrambi in America e le sarebbe piaciuto scrivere poesie, ma è giovanilmente entusiasta di raggiungere la Germania, che trova bellissima, nonostante i problemi economici del lungo primo dopoguerra. La famiglia Harnack l’accoglie con affetto.
Sullo sfondo delle vite di Mildred, Greta, Sara e poi Marta, si vede incombere il mostro nazista sul presente e sul futuro della Germania e del mondo. L’escalation del terrore cresce nelle pagine, fino al conflitto e al suo andamento prima trionfale per le armi tedesche poi controverso, con l’invasione della Russia nel giugno 1941 e la mancata occupazione di Stalingrado, a settembre del 1942.
William Dodd è stato accreditato a Berlino nel 1934 e si è reso conto subito delle smodate ambizioni di Hitler, ma gli Stati Uniti sono arroccati nella politica isolazionista che li porta a non preoccuparsi di quanto si muove in Europa. I dispacci con cui tempesta il Dipartimento di Stato ottengono solo di confermare agli avversari nel corpo diplomatico la sua inadeguatezza a un ruolo tanto delicato.
Alla figlia Martha, che lo ha seguito in Germania, confessa la frustrazione nei confronti dei colleghi di Washington, che non lo ascoltano e soprattutto la repulsione verso gli omologhi a Berlino. Li considera “assassini noti e dichiarati”, che stanno complottando per scatenare un conflitto. Tutto dimostra che Hitler si prepara a una lotta accanita e intanto ha scatenato una guerra interna contro gli ebrei. Nella notte dei cristalli, sinagoghe vanno a fuoco e negozi sono distrutti. Vengono emanate leggi che negano agli israeliti una vita normale. Alla perdita di ogni avere e della dignità, si aggiungono arresti di massa e deportazioni. Molti tedeschi approvano, altri fingono di non sapere, Solo pochi ritengono di dover reagire in qualche modo.
Le donne dell'orchestra rossa
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