Le donne non ci vogliono più bene
- Autore: Enrico de Boccard
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Non c’è dubbio, questa è più che narrativa. È storia, di un pezzo del nostro Paese e di una parte della sua gente, nei racconti sull’Italia e gli Italiani del 1943-1945, il periodo dell’occupazione nazista del centronord, della Resistenza e della Repubblica di Salò, in cui militava Enrico de Boccard.
A essere un vero romanzo è la vita dello scrittore stesso, aristocratico, avventuriero, giornalista, critico letterario, imprenditore, pornografo, giovane fascista (come tanti alla fine degli anni Trenta del secolo scorso), repubblichino tra il 1943 e il 1945 (come non tutti allora) e poi esponente della destra postfascista e missina nell’Italia repubblicana.
Il libro, riproposto nell’autunno 2022 dalle Edizioni abruzzesi Solfanelli, del Gruppo editoriale chietino Tabula Fati, è Le donne non ci vogliono più bene (collana Pandora, 320 pagine), titolo certamente più evocativo del periodo storico di riferimento rispetto a quello originale del 1950, Donne e mitra, approvato allora dal barone romano di origini piemontesi.
Della tiratura originale esistono solo tre copie, in altrettante biblioteche, a Ferrara, Casale Monferrato e nell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza di Torino. Introvabile quella prima edizione, osserva nella presentazione il curatore Gianfranco de Turris (altro de minuscolo, nobiliare, nel cognome), giornalista al quale si deve già la riedizione critica del 1995, per una casa editrice di Andria-Bari (è anche biografo del filosofo conservatore Julius Evola).
Fa presente inoltre che la nuova pubblicazione non avrebbe avuto luogo nel 2022 senza le insistenze di Rosanna Romanisio Amerio, impegnata da anni nelle ricerche sul trafugamento a Cassibile del cippo dell’armistizio (gesto eclatante compiuto nel 1955 da un trentaquattrenne de Boccard).
La determinazione della giornalista piemontese ha portato al ritrovamento di materiale sul cippo rubato, sul processo e sulla figura stessa del “reo”. Tutto utilizzato per la nuova edizione, arricchita dalle sei illustrazioni originali di Alberto Romano già presenti nel 1950, qui riordinate in coda ad ogni racconto al quale si riferiscono. In appendice, la ricostruzione del furto di Cassibile, la sintesi del percorso penale, un profilo della vita professionale di Enrico de Boccard e un più ampio ritratto caratteriale.
Barone (Roma 1921-1988), uomo di belle lettere, sottotenente della Guardia Nazionale Repubblicana nel 1943-45, combatté in Piemonte e fu a Roma durante l’occupazione americana. Nel 1950, Donne e mitra, risultò tra i pochi e migliori testi della “letteratura dei vinti”.
Cinque anni dopo si rese protagonista di una clamorosa “goliardata patriottica”, asportando il cippo di Cassibile, posto dagli Alleati a ricordo dell’armistizio del 3 settembre 1943, che considerava “la tomba delle speranze, dei sacrifici, della grandezza d’Italia”. Redattore del settimanale "Lo Specchio" negli anni 1960-70, curava la rubrica mondana "Cronache Bizantine". Nel 1962 partecipò al film "Oggi a Berlino" di Piero Vivarelli.
Nel 1967 creò Telemega, prima società di servizi televisivi in Italia, entrata nel Sinai per un lungometraggio durante la Guerra dei Sei giorni. Redattore del mensile Playmen e co-fondatore nel 1972 del Video Self Service, primo telegiornale indipendente italiano, nel 1973 ha diretto il mensile "Roger" e curato nel 1976 varie edizioni di romanzi salgariani.
Nel parlare di questo libro, de Boccard faceva riferimento ai “ricordi”, ma invitava a non considerarlo di contenuto polemico, “politico e neppure di memorie”. Insistere sulla finzione e non favorire la riconoscibilità di persone e luoghi non avevano uno scopo prudenziale (visto che le “Autorità Costituite” sapevano fin troppo dei “fatti suoi”). Rispondevano ad altro: non voleva legarsi a una cronaca ancora troppo fresca, “intessuta di odio e di sangue”, ma cercava di fissare le caratteristiche di una certa atmosfera (della guerra civile) e provava a tirare le somme di un’esperienza. Sotto altri aspetti, pesava anche il riguardo dovuto a tanti che inconsapevolmente avevano concorso alla creazione dei personaggi.
Ricorrendo a testimoni come Paolo Bologna e Pier Francesco Pingitore, giornalisti e colleghi di Enrico, la ricercatrice e il curatore del volume fanno luce, tra l’altro, sull’episodio del cippo di Cassibile, che de Boccard avrebbe voluto distruggere in una cerimonia espiatoria pubblica, una manifestazione politica che non poté avere luogo, come lui stesso racconta. Rimase una beffa delle sue, di cui era sempre stato attivo promotore.
Ne scrissero i giornali locali dell’epoca, ma negli archivi ufficiali non esiste più nulla al riguardo. Mentre le indagini per risolvere il caso non trovavano il bandolo della matassa, lo stesso de Boccard si autodenunciò in un articolo pubblicato su Il merlo giallo, a titolo di evidente provocazione, nel suo stile.
Al di là di questa “bravata patriottica” e ancora più che dai racconti, nel profilo umano, giornalistico e professionale tracciato nel saggio di Rosanna Amerio e nelle testimonianze di alcuni vecchi amici si rivela uno dei nostri rari scrittori d’azione, assolutamente originale e onestamente sconosciuto, a noi come ai più.
Le donne non ci vogliono più bene
Amazon.it: 22,80 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le donne non ci vogliono più bene
Lascia il tuo commento