Le fragili attese
- Autore: Mattia Signorini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2015
Nel 1952 Italo, dopo aver seppellito genitori e fratello ritardato, caduto da un albero, sbarca dagli argini del Po a Milano per lavorare in fabbrica, in una ditta di pneumatici; presto comprende che la catena di montaggio non fa per lui e anche la vita della grande metropoli lo sgomenta, lui che era abituato a vivere in campagna:
“I palazzi svettavano in altezza, uno accanto all’altro, senza soluzione di continuità. Di terra neanche l’ombra. Il cemento ricopriva ogni cosa come un manto silenzioso”.
Raggiunto un vago indirizzo che gli era stato suggerito trova un’insegna, Dormitorio, prezzi modici: il proprietario, un vecchio che si reggeva a stento, gli indica un bagno comune, gli consegna un asciugamano e gli assegna una stanzetta dall’arredo spartano. Passa poco tempo e Italo decide che quel dormitorio sarà suo. Dando fondo ai pochi risparmi di una vita, Italo acquista la fatiscente costruzione (una macchia di muffa resterà per sempre su una parete) trasformata presto in una piccola ma decorosa pensione, a cui verrà dato un nome tratto da un articolo del Corriere della Sera che raccontava di un famoso astronomo, Edwin Hubble, che lavorava sul monte Palomar: e questo diverrà il nome sull’insegna per i futuri quarantasei anni, tanti sono quelli della vita che Italo trascorre nella pensione. Intorno a lui le varie storie dei vari pensionanti che nel tempo si avvicendano e che Mattia Signorini intesse con quella del protagonista, costruendo tanti piccoli romanzi nel romanzo, in una specie di gioco di specchi, con immagini di personaggi che si rimandano le loro piccole e grandi tragedie. Tra di essi, Guido, un professore di inglese che è stato licenziato dall’Università per un episodio di molestia sessuale presunta ad una giovane e consenziente allieva e approda alla Palomar in cerca di lavoro: lo trova in una casa lussuosa, dove un maggiordomo sussiegoso gli espone il lavoro: dovrà insegnare inglese ad una ragazzina di otto anni, muta, forse in seguito alla tragica morte della madre... Una vicenda inquietante che vede Guido incontrare un’altra pensionante, Ingrid, una giovane donna sola e silenziosa, cassiera in un grande supermercato di giorno; a fine turno, invece, indossato abito elegante e tacchi alti, la ragazza raggiungeva raffinati locali in centro città dove rimorchiava uomini in cerca di avventure, a cui lei si concedeva per una sola notte. La solitudine di Ingrid e quella di Guido avranno una possibilità di incontro, nella quale ciascuno rivelerà all’altro il dramma vissuto e subito. Ma la parte più interessante del romanzo è quella che riguarda Italo, che trova tra i rifiuti una serie di scatole di scarpe che contengono un intero epistolario d’amore fra una certa S. e un lui che non si farà mai trovare... Per Italo scoprire chi sia S. e chi l’uomo che ha ispirato quella passione diventerà il perno intorno a cui far ruotare una vita altrimenti affettivamente vuota.
La bambina Penelope, la solitaria Ingrid, Emma, la factotum della pensione, cappuccini mal confezionati, un’arpa spezzata, una merceria in disuso, il desiderio d’amore inespresso, un generale colpito da un proiettile e costretto per sempre su una sedia a rotelle, tanta solitudine, il passare inesorabile del tempo, la speranza di vite migliori, la lettura di Pinocchio per creare un ponte con la bambina muta: ecco gli ingredienti tutti diversi che le ricette di Signorini mettono insieme dando vita ad una vicenda che si dipana in anni che sembrano volare via ma che raccontano molto del nostro paese, con una lingua efficace, capitoli dai titoli significativi, pause ed attese di un tempo migliore che forse verrà per tutti... S come speranza, appunto.
Le fragili attese
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