Le furie di Venezia di Fabiano Massimi

Fabiano Massimi è nato a Modena e si è laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, dopo aver lavorato come traduttore e consulente per alcune fra le maggiori case editrici italiane. Oggi insegna scrittura creativa nel programma universitario della Scuola Holden. Per Longanesi ha pubblicato L’angelo di Monaco, I demoni di Berlino e Se esiste un perdono, romanzi tradotti in numerose lingue e che gli sono valsi, tra gli altri, il Premio Asti d’Appello in Italia e il Prix Polar in Francia. Ora torna nelle librerie con un nuovo, avvincente giallo storico intitolato Le furie di Venezia, sempre pubblicato da Longanesi. Il libro indaga, con passione unita a una perfetta precisione di ricerca, su di un fatto poco conosciuto: il figlio illegittimo di Benito Mussolini e l’internamento in manicomio di lui e della madre stessa.

Chi sono le furie di Venezia? Sono le Erinni.

Le Erinni. Anche note come Furie. Esseri sovraumani animati da un unico scopo: punire i colpevoli, vendicare i torti. Erano divinità della giustizia, ma di una giustizia estrema, violenta. A volte facevano più danni degli uomini cui davano la caccia. Gli antichi, per ingraziarsele, le chiamavano Le Benevole, ma non so voi, io in quest’immagine non vedo granché di benevolo.

In questo libro a comportarsi come le Erinni è Ida Dalser, una giovane donna che viene internata, non si sa per quale problema, nell’Ospedale San Clemente, reparto psichiatrico. Chi è costei?

Il mio nome è Ida Dalser. Sono nata in un paesino vicino a Trento. Sembro più vecchia, vero? Ma sono rinchiusa da tanto tempo, e un manicomio non è un salone di bellezza.

Di quale grave colpa può essersi macchiata questa donna per aver subito una punizione così tanto grave da finire in manicomio?

Il libro inizia nel 1934 quando Mussolini e Hitler sono a Venezia in piazza San Marco. In una piazza affollata all’inverosimile ci sono anche dei cospiratori che tramano contro i due personaggi, con l’obiettivo di ucciderli entrambi. I cospiratori rispondono al nome di Siegfried Sauer, ex commissario di polizia, e il suo compare Mutti. Ma nulla va come previsto. I due assistono però a un fatto del tutto misterioso: Mussolini, nella notte e in gran segreto, con un motoscafo si reca a san Clemente, dove

“lo vedono attraccare a un pontile buio, e poi entrare, accolto da un uomo in camice bianco, nell’edificio principale dell’isola.”

Dove si è recato in tanto segreto il Duce? E perché esce da quella visita così sconvolto in viso? Chi è ricoverato in tutta segretezza in quell’edificio? Si apre così una lunga caccia segreta ad uno dei tanti misteri storici, che riguardano il Ventennio e colui che ne fu il principale protagonista, Benito Mussolini.

Il romanzo, frutto di sicura fantasia ma anche di una precisa ricerca storica, riguarda due personaggi, realmente esistiti: Ida Dalser e Albino Dalser Mussolini. Entrambi internati in manicomio, dove morirono entrambi, sono due persone con una vita travagliata e ricca di incognite, di sofferenza e di mistero. Lei si proclama unica donna che Mussolini sposa, ben prima di Donna Rachele, e lui sarebbe il primo figlio di lui. Riconosciuto, ma mai mantenuto, vive insieme alla madre per un certo periodo, caratterizzato da stenti e miseria. Ma la madre non si perde mai di coraggio e si rivolge più volte al Tribunale per ottenere denaro e una vita più semplice per il figlio. Non sarà così e i suoi atti avranno un risvolto grave e sofferente, per entrambi.

Il romanzo è costruito in modo più cartesiano rispetto ai romanzi precedenti, perché il lettore possa orientarsi meglio tra realtà e finzione, facendosi un’idea precisa delle storture che il Fascismo seppe produrre, ma anche per godersi l’avventura di Sauer e compagni senza preoccuparsi che i fati siano stati manipolati - l’unico vero limite morale del romanziere storico.

Per gli estimatori di Fabiano Massimi, Le furie di Venezia è un’ennesima avventura con protagonisti che già conoscevano dalle opere precedenti, ma si può tranquillamente leggere quest’ultimo in piena autonomia. Per gli altri lettori, amanti del romanzo storico, una vera e propria chicca letteraria, scritta con uno stile perfetto, scorrevole e preciso nelle sue parti storiche. Una lettura intrigante e di ottima potenza narrativa.