Le imperfette di Federica De Paolis

Federica De Paolis, autrice di programmi televisivi e di cinema, propone Le imperfette, romanzo che ha meritato il Premio Dea Planeta 2020 (e che è stato pubblicato da DeA Planeta Libri, 2020), certamente per l’attualità dei temi e la qualità dei personaggi descritti.
Federica De Paolis inserisce nella sua trama narrativa molti degli spunti di vita che fanno parte della nostra quotidianità: rapporti di coppia problematici, amanti segreti e amori clandestini, avidità di chi pur guadagnando molto vuole molto di più, ansia di potere, rapporti edipici devastanti, maternità volute e negate. Insomma il guazzabuglio di sentimenti contrastanti e di desideri irrisolti che fanno parte della vita di tanti di noi, in questi tempi così controversi.

Anna è una giovane donna sposata da cinque anni con Guido, primario di chirurgia estetica alla clinica privata Villa Sant’Orsola. Hanno due bambini, Gabriele e Natalia, una bella casa borghese con devota filippina inclusa: lui sempre al lavoro, lei inquieta e sostanzialmente infelice. Il suo grande amore è per il padre Attilio, fascinoso professore che ha fondato la clinica a cui ha dato lustro, servendosi poi anche dell’appeal e della grande ambizione del genero, il “principe azzurro” che ha voluto per la sua amata Anna, privata dell’amore di sua madre Orsola morta quando la piccola aveva appena due anni.

Attilio dunque si muove da padrone nella vita dei suoi eredi, anche se sottotraccia si intuiscono segreti che coinvolgono le pazienti della clinica, che negli anni hanno consegnato con fiducia ai due luminari la ricostruzione dei loro corpi; donne “imperfette” che si sono affidate al bisturi e a un’assistente onnipresente nella struttura: Maria Sole, nevrotica e semianoressica, elegantissima, gelida, capace di convincere le clienti della lucrosa attività ad abbandonarsi a una chirurgia che le riporterà alla perfezione del seno, dell’addome, del volto.

Ma le protesi sono avariate, e tutto il meccanismo messo su dai disinvolti protagonisti vacilla. Mentre Anna, sempre più sola, si lascia irretire da un rapporto coinvolgente con l’andaluso Javier, incontrato alla scuola materna dei figli, in clinica scoppia lo scandalo. In un crescendo angoscioso tutti i nodi vengono al pettine e si giunge a un finale mozzafiato, in cui ciascuno dovrà riprendere il proprio posto, perché è in gioco la vita stessa.

Le imperfette è la testimonianza delle contraddizioni che nascono nelle famiglie a cui sembra non mancare nulla, ma che si scoprono prive dell’essenziale. Anna dovrà fare i conti con tutta la sua vita, accorgendosi di aver vissuto in una bolla superficiale, di non aver capito nulla delle priorità delle scelte da compiere, di aver scambiato per amore ciò che era solo fuga dalla realtà, di aver amato le persone sbagliate. Dovrà misurarsi con una situazione di grande durezza, imparando a crescere e ad amare davvero.
Il ritmo incalzante del racconto, soprattutto nella parte finale del libro, conferiscono al racconto una notevole dose di realismo: nell’esergo una citazione di Saramago, l’autore di Cecità: è la parola chiave nel sottotesto di questo romanzo, che costringe i vari personaggi ad aprire finalmente gli occhi.