A dieci anni dalla pubblicazione con Elliot, la casa editrice e/o riporta in libreria il romanzo di Sacha Naspini dal titolo Le nostre assenze con un’edizione aggiornata e rivista.
Autore di numerosi romanzi, Sacha Naspini ha la capacità di dare voce a personaggi diversi, identificando la voce narrante con il personaggio al centro del racconto. Nel caso di Le nostre assenze, il protagonista è un ragazzino di nemmeno dieci anni, che vive in Toscana, in un paese piccolo, al centro di una condizione familiare disfunzionale: sua madre lo ha avuto giovanissima, suo padre è troppo spesso lontano, la nonna, Bina, è l’unica persona vicina al ragazzino, grasso, dispettoso, soprattutto nei confronti di un coetaneo povero, Michele. Il ragazzo vive in una sorta di discarica, sporco, maleodorante, vestito solo con i suoi panni smessi, nutrito solo delle merendine che consuma a casa del narratore.
Il territorio in cui vivono i ragazzi è preda dei tombaroli di reperti delle tombe etrusche, e anche il padre del ragazzino non è da meno, tanto che sarà inquisito per aver scavato illegalmente alla ricerca di tesori. Ciò non può che affascinare suo figlio che, insieme al succube Michele, comincia anche lui a cercare un tesoro che certamente gli assicurerebbe la ricchezza sognata.
La storia va avanti in modo sempre più drammatico e costringerà la famiglia del ragazzo a lasciare il paese spostandosi a Follonica, dove nessuno conosce la storia ambigua di questo strano nucleo familiare: il padre è scomparso con una nuova orrenda compagna, la nonna ha ritrovato un vecchio spasimante, un carabiniere di cui era stata sempre innamorata, la madre ancora giovanissima cerca invano di crearsi una nuova esistenza più dignitosa. Il ragazzo, dopo la tragica avventura dello scavo, di cui meglio non dire altro per non “spoilerare”, comincia un percorso di rinascita attraverso la scuola di boxe, dove il vecchio pugile Corrado cerca di convogliare nel sacco la violenza che il ragazzino racchiude inespressa dentro di sé.
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Una storia violenta, complicata, difficile da giudicare. Le nostre assenze sono quelle della generazione degli adulti, incapaci di comprendere quanto il male e comportamenti egoistici, inadeguati al ruolo genitoriale, colmi di omissioni e di cattivi esempi, possano influire sulla crescita dei ragazzi.
Michele e il suo amico, magro uno e grasso l’altro, sono due vittime designate di un mondo di adulti incapaci, lontani, presi dal loro piccolo egoismo provinciale, travolti dalla miseria, dall’ignoranza, dalla mancanza di valori solidi. La scrittura di Naspini è diretta, tagliente, non fa sconti: non sembra esserci pietà per questi personaggi, colpevoli e innocenti, grandi e piccoli. Una visione lucida di un’adolescenza malsana, che pone molte e profonde riflessioni al mondo degli adulti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le nostre assenze: il romanzo di Sacha Naspini torna in libreria con la casa editrice e/o
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