Le parole lo sanno di Marco Franzoso

Le parole lo sanno (Mondadori, 2020) è l’ultimo libro dello scrittore Marco Franzoso, vincitore del premio Mondello con il romanzo del 2018 L’innocente (Mondadori).

Protagonista della storia è Alberto, un medico che scopre di avere un male incurabile, un carcinoma al colon che non gli darà scampo: la sua vita ormai ha i giorni contati. Si isola, si maschera e per tenere a distanza la gente compra un paio di occhiali da cieco e un bastone.
Non riesce più a dormire né a mangiare, inizia ad avere le nausee causate da un mostro che lo logora e che lo divora voracemente, non crede nei miracoli della chirurgia, quegli stessi miracoli di cui aveva sempre parlato anche ai suoi pazienti. Tutto stravolto, da un giorno all’altro. Pensa a suo padre, a suo figlio Giacomo, al momento in cui dovrà dir loro che morirà, per far sì che il lutto non li colga impreparati, non ancora pronti.

“Mi sentivo come se il mio corpo fosse una specie di involucro, una scatola non più mia, visto che dentro di me cresceva qualcun altro, un nemico forte e sano, inarrestabile e vorace. Immaginavo il becco di un grande insetto che succhiava e sventrava le interiora molli. Avrei voluto inserire una mano dentro la pancia e strapparlo dalle mie viscere, gettarlo sul fuoco e vederlo bruciare. Mi sono sentito defraudato perché era chiaro che il suo tempo scorreva parallelo al mio, anche se in senso contrario”.

Una panchina all’interno di un parco diventa all’improvviso per lui il luogo del destino, il punto in cui tutto cambia. Sempre lì, la seconda a destra dopo la cascatella, di fronte al tiglio che si inchina verso l’acqua e il piccolo albero dalle foglie scure protetto da un cappotto di edera. Accanto a lui una donna, Flavia, e un bambino nella carrozzina, Patrick. Fragile, ferita, con la passione per la letteratura e un groppo in gola che scioglie giorno dopo giorno, ogni mattina alle 11:00. Solito posto, solita ora: l’incontro diventa presto un appuntamento per cui farsi belli e non tardare. Alberto agli occhi di lei è cieco, sebbene invece nel suo racconto, nella sua verità messa nero su bianco descriva perfettamente tutto ciò che vede, dalla natura che gli sta attorno al modo singolare con cui quella ragazza di trent’anni, madre e moglie, porta con la punta delle dita i capelli dietro l’orecchio.

“Ti confesso che sulle prime mi ha infastidito quella presenza così vicina. Non ne avevo bisogno, né voglia. Ti ho già detto che desideravo starmene per conto mio, e ho pensato con un misto di rassegnazione e irritazione che nemmeno al parco mi era concesso. Mi sono girato verso di te e istintivamente mi sono vergognato. Mi sono sentito smascherato, con gli occhiali e il bastone, pensavo fosse evidente che non erano miei, ma non avevo voglia di parlare, né di dare tante spiegazioni”.

Una storia nella storia, quella che conduce con maestria Franzoso, lasciando parlare Alberto, ma dietro di lui la voce sorda di qualcuno che non lo ha conosciuto, se non attraverso le sue parole. Qualcuno a cui ha affidato il suo diario.

Le parole lo sanno è un romanzo che prosegue incalzando pagina dopo pagina, svelando particolari e scuotendo il lettore con colpi di scena ed emozioni altalenanti. È un libro sul potere delle parole, capaci di fermare il tempo, di inseguire il destino, di scolpire la vita. In fondo, Le parole lo sanno: lo dice il titolo stesso. Sanno che non si perderanno nel vento, che vorticheranno nell’aria per giungere al cuore come il profumo giunge ai sensi. Non le fermi, le parole. Le metti al mondo e nel mondo imparano a vivere da sole, di una solitudine che attende compagnia, come chi si siede su una panchina con la morte davanti, ma tutta la vita accanto, e il giorno dopo ritorna.