Le particelle elementari
- Autore: Michel Houellebecq
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
Ne Le Particelle Elementari (Bompiani, 1999) corrono parallele le vicende di due fratellastri, Bruno e Michel che, da un comune vissuto di abbandono, hanno sviluppato esistenze abissalmente distanti.
Accomunate solo dalla presenza di una madre snaturata, le vite di Bruno e Michel sono contrassegnate da adolescenze difficili e solitarie che, oltre a farli rincontrare, lasciano intravedere già quelli che saranno i tratti distintivi dei due uomini.
Bruno, vittima delle angherie dei compagni dei compagni di scuola, ricercherà per tutta la vita attimi di estemporaneo piacere fisico che si trasformeranno lentamente in una vera e propria ossessione per le adolescenti. Un’ossessione che farà fallire il suo matrimonio, prosciugherà le sue modeste finanze e lo allontanerà dall’insegnamento e dal figlio, dimostrando che
"esattamente come i suoi genitori prima di lui, era stato incapace di amare"
Michel, schivo e taciturno al limite dell’afasia, rimane incapace di ricambiare l’amore giovanile di Annabelle e acquista presto la consapevolezza che
"avrebbe attraversato le umane emozioni, talvolta sentendole vicinissime; altri avrebbero conosciuto la felicità o la disperazione; nulla di tutto ciò sarebbe mai riuscito a riguardarlo o a colpirlo. (...) Si sentiva separato dal mondo da qualche centimetro di vuoto che formava intorno a lui un guscio o un’armatura".
Intrappolato in questa lontananza siderale Michel diviene un brillante ricercatore in biologia molecolare anche se, sull’orlo dei quarant’anni, cade in una profonda crisi esistenziale.
In un Occidente agonizzante dove un filo rosso collega le visioni profetiche di Aldous Huxley, ispiratore di un mondo nuovo fatto di fraternità e pace, al movimento hippy, alla liberazione sessuale e, poi, giù giù, fino a un revival dell’ideale sadiano che trova in Charles Manson il suo esito più compiuto, Bruno e Michel sono i prodotti di prim’ordine di un individualismo onnipervasivo e fiaccante.
In piena crisi di mezza età i due uomini accusano i segni del tempo il cui lavorio incessante produce inspiegabili degenerazioni che inceppano i meccanismi di riproduzione cellulare e conducono alla morte di ogni organismo vivente. In questa stessa crisi, sia Bruno che Michel conoscono per brevi momenti la felicità e l’amore, anche se ormai è troppo tardi: le rispettive compagne troveranno la morte proprio a causa del cancro.
Incapace di assistere Christiane nei suoi ultimi giorni da invalida, Bruno, divorato dai sensi di colpa, varcherà per l’ennesima volta i battenti dell’ospedale psichiatrico, per passarvi il resto dei suoi giorni. Michel, invece, imprimerà una decisiva svolta alla sua carriera e, prima di sparire misteriosamente, regalerà all’umanità la chiave dell’immortalità: le sue ricerche consentiranno, infatti, di creare una nuova specie perfetta, dove le degenerazioni cellulari, e quindi, la morte, sono bandite per sempre.
Prima opera di Michel Houellebecq pubblicata in Italia, connotata anche da componenti autobiografiche, Le particelle elementari è un affresco ampio delle derive della società contemporanea. Anche se manca l’urgenza del tema politico, presente, ad esempio, in Sottomissione, l’analisi sociologica è acuta e sferzante, la narrazione, che non lascia nulla al caso, dà corpo a un romanzo crudo, spietato, vibrante e bellissimo.
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