Le più grandi fiabe in rima
- Autore: Ugo Vicic
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2021
Le più grandi fiabe in rima (Piemme, “Il battello a vapore”, pp. 48, 2021) illustrate con colori vividi dal bravo Agostino Traini, completa la trilogia dello scrittore Ugo Vicic dedicata alla rivisitazione dei miti greci, della vicenda di Odisseo e ora alle fiabe classiche più note, raccolte in gran parte dai fratelli Grimm nell’Ottocento.
Ma la loro esistenza, tramandata a voce per generazioni, viene da molto lontano e quasi sempre trasmuta in modo fantastico i drammi di fame, malattia, abbandono di minori a cui sembra condannata la povera gente, in situazioni vincenti.
Sono apologhi che mettono in luce anche i conflitti fra le classi dominanti e subalterne, se si pensa che bambini e adulti rappresentano e riproducono in famiglia la struttura dell’intera società. Le fiabe ribaltano la tradizione, rimettono la fantasia al potere, per questo sono rivoluzionarie.
Mettono in pratica la bella sentenza:
La fantasia al potere.
A ciò Vicic aggiunge una forte dose di ironia, con rime salaci e divertenti che strappano continue risate, non solamente ai bambini, anche agli adulti, provocando una catarsi, purificazione della mente e liberazione dei desideri.
Sì, sono davvero rime rivoluzionarie, esprimono la voce infantile e non, sulle ingiustizie spesso compiute dai genitori, consapevolmente o meno. Pensiamo alle figure delle matrigne invidiose in Biancaneve e in Cenerentola, all’orco che vuole divorare i poveri fratellini nella fiaba del gatto con gli stivali, o alla strega maligna che ha in programma di cuocere Hänsel e Gretel nel forno.
L’incubo di essere divorati allude al tentativo di manipolazione del proprio io, fino al punto di appropriarsene e farlo scomparire.
Nella fiaba dei musicanti di Brema troviamo i briganti sconfitti da 4 animali, il cane, il gatto, l’asino e il gallo. Nella notte, al buio, al brigante incaricato di ispezionare la loro casa, occupata dagli animali poveri migranti, questi appaiono come 4 terribili mostri, in quanto si sono saputi far valere con le loro arti ricevute in natura, con graffi, morsi, calci e grida "gallesche". Il resoconto del brigante è esilarante:
Ho combattuto contro quattro mostri, / feroci e ben più neri degli inchiostri: / una Strega che graffia e fa un macello; / un assassino armato di coltello; / un babau spaventoso grande assai; / ed uno sbirro brutto più che mai!
E i briganti fifoni lasceranno la casa per sempre.
I distici sono forti ed efficaci. Le trasformazioni immaginate dal moderno cantastorie, come Biancaneve ficcata in lavatrice o Cenerentola che addormentata guarda la televisione, attualizzano situazioni simboliche vere in ogni tempo.
L’arma del riso è la più efficace. "Una risata lì seppellirà” (attribuita nell’Ottocento a Bakunin) è una sentenza consona al libro e insegna a forgiare una personalità forte, autorevole ma pacifica.
Divertimento assicurato, riflessioni intelligenti accompagnano una lettura attenta e profonda, oltre che gustosa.
Infine l’autore dà un esempio ai bambini su come si costruiscono le rime, creando indovinelli la cui soluzione viene data capovolgendo la pagina. È uno stimolo pedagogico in più, per i più curiosi e creativi.
Il volumetto è molto originale, porge con garbo verità crude che, perlomeno nel sogno, vengono risolte. L’arte, in tutte le sue forme, possiede questa magia.
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