Le poesie più belle
- Autore: Valentino Zeichen
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2017
Il poeta Valentino Zeichen abitava da tempo in una “casa baracca”, con i muri ricoperti dalla carta stagnola.
Ne venne fuori una casetta minuscola dove il bagno era fin troppo vicino alla cucina e la zona notte era piena di carte e di troppi libri, quel tanto che bastava al poeta per capire un vocabolo o leggere le poesie degli altri, attività in cui non si applicava frequentemente. La cosa che sconcerta era che la “baracca” si trovava in zona Borghetto Flaminio a Roma, a pochi metri da Piazza del Popolo, una delle zone più rinomate della capitale.
Quindi il poeta si trovava in un quartiere borghese dove viveva gente senza problemi economici, ma lui stesso non accettava la carità dei vicini di casa, che avrebbero volentieri trovato un’occupazione lavorativa per Zeichen. Ma lui replicava che “non c’è mai abbastanza tempo per non fare niente”. Scrittori e poeti, tutti sono passati da lui,
a fargli visita, più volte: da Massimo Onofri a Renzo Paris a Biancamaria Frabotta. Ma scrivere tutti i loro nomi è impossibile, anche perché lui era ospitale anche con chi scrittore o poeta o artista non lo era.
Questo libro dal titolo Le poesie più belle (Fazi editore, 2017) fu pubblicato per ricordare il poeta nell’anno della sua scomparsa.
Si va dal 1974, con la sua prima silloge Area di rigore a Pagine di Gloria del 1983, fino al nuovo millennio, nel 2000, con Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio fino A casa di rieducazione, del 2011.
E proprio nelle prime, da Poesie di avviamento, leggiamo:
Se la linea / della tua vita / nella mano / ti pare breve, / allungala con la matita / e chissà? che l’innesto / non riesca.
Negli anni Settanta, Zeichen era assai giovane e bellissimo, poteva giocarsi le carte per una vita agiatissima; ma ebbe sempre stampato chiaro in testa che “c’è poco tempo per fare assolutamente nulla”, poi chi aveva voglia di mettersi in gioco in una Italia violenta, dove esplodeva una bomba al giorno. Ci fu il delitto Moro per mano dei brigatisti rossi che cominciavano a uscire dalle prigioni; ora, nel nuovo millennio, tutto è cambiato. Mentre il tempo si avvicina a noi e Zeichen, affranto da un Paese che vive meglio, che si diverte meglio, se la prende con l’amico poeta Dario Bellezza:
Del poeta Bellezza / la prodiga musa / doveva essere Parca / altrimenti, perché / tra i talenti assegnatigli / per primo verrebbe / proprio il cognome?
Un gioco, null’altro, non c’erano invidie, solo il bisogno di scherzare, ballare, dopo il bianco e nero delle città, anche solo per poco, perché arrivò una malattia mica da ridere, poi. Fortunatamente essere sieropositivo oggi non fa paura quasi a nessuno.
Nel volume di Zeichen c’è l’amore o i frammenti d’amore, vai a capire, ma lo si guarda con rispetto perché le poesie d’amore le abbiamo scritte tutti, in ogni periodo storico.
È colpa delle poesie di amore se si vendono così poco i libri dei poeti. Ma ce ne sono di belle come nel caso di A Dominique:
Mancano poche ore all’evento! / è la notte di San Lorenzo. / Dopo lunga indifferenza al cielo / nella ricorrenza / vorrei prendere al volo / una stellina cadente / come si faceva da bambini / con le intermittenti lucciole / e farne un fermacapelli / per quella tua chioma di cometa / che il vento spettina / rovinandoti la permanente.
Non certo Romeo e Giulietta e perché la parola "permanente"? Per l’acconciatura o per la durata di questo nuovo amore? Abbiamo ballato con le date: dagli anni Settanta al 2024, ora e qui.
Siamo invecchiati con le poesie di Valentino Zeichen e non c’eravamo accorti di quanto.
Le poesie più belle
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