Le sante dello scandalo
- Autore: Erri De Luca
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giuntina
- Anno di pubblicazione: 2011
"Le sante dello scandalo", l’ultimo breve e succoso volume di Erri De Luca pubblicato da Giuntina, è stato presentato venerdì 13 maggio al XXIV Salone Internazionale del Libro di Torino in un affascinante “incontro con l’Autore”.
“Le Donne e il Sacro” è un tema sempre ammaliante: la sfida è cercare di comprendere e penetrare a fondo quel misto di timore (per non dir paura) e di attrazione che i religiosi di tutte le fedi, secondo varie sfumature, provano nei confronti delle donne. Al di là di dichiarazioni poetiche sulla “Donna”, le donne comuni non godono certo di una reale, concreta pari dignità, in ambito religioso; esse debbono restare escluse dalla dimensione sacrale e questo per una ragione molto semplice: tendono sempre -o per lo più- a scombinare le carte, a superare quell’aurea mediocrità della Tradizione entro la quale gli uomini sono,o meglio, sarebbero imbattibili sia a nascondersi, sia ad incasellarle. Guai se le donne oltrepassano il limite, la barriera!
Vi è poi un altro aspetto che rende ancora più avvincente questo saggio. “Le Sante” ivi trattate sono inserite nella stupefacente Storia/Notizia del Monoteismo: forza incredibile che ebbe ragione di tutti gli idoli precedenti, fino ad allora dominanti chiassosi nelle terre mediterranee, che seppe imporsi quale Divinità Unica e Sola; una divinità primigenia, non ancora suddivisa, come scrive De Luca, “in religioni, ortodossie, eresie, non…ancora sfibrata nei rami a delta di un fiume alla foce“. Ed è proprio nel Monoteismo che avviene l’esclusione delle donne, o meglio la tentata esclusione, poiché è sufficiente un esame scevro da pregiudizi -e il nostro scrittore ci dona un contributo davvero significativo- per accorgersi che, in realtà, non è affatto così; almeno nell’Ebraismo e nel Cristianesimo.
Attraverso la lettura del primo capitolo del Vangelo di Matteo l’Autore riconosce, tra Abramo e Gesù, quarantadue generazioni, tante quante sono le tappe nel deserto del Popolo di Israele. Nella ricostruzione della genealogia di Cristo, inserita in pieno nella storia ebraica, egli rinviene, poi, accanto a tanti nomi maschili, quelli di cinque donne: tre di esse non sono nemmeno ebree, bensì straniere, a riprova che il concetto di limpieza de sangre, di pessima memoria, non ha alcun significato; inoltre tutte e cinque hanno compiuto per così dire, trasgressioni sessuali, sia pure secondo declinazioni diverse. Con un linguaggio semplice, ma forte, pieno di passione, con una prosa essenziale, quasi scabra, di grande potenza, in una narrazione incalzante e puntuale, De Luca ci racconta le storie di Tamar (Genesi 38), che si finge prostituta per offrirsi all’uomo amato, Giuda, figlio di Giacobbe; Rahav (Libro di Giosuè), vera prostituta, la quale accoglie gli esploratori israeliti perché riconosce in loro l’opera del Signore; Ruth, la moabita (delizioso libro omonimo), la quale, una notte, seduce un ricco vedovo, Boaz, e si fa sposare da lui. Donne straniere, come detto, che scelgono, ispirate dall’alto, il Popolo Eletto; e non è mai stato un passo da poco, nemmeno nell’antichità! C’è poi la famosa Betsabea (II Samuele; I Re), ispiratrice di pittori e artisti diversi -compresi registi hollywoodiani-, adultera, il cui marito, l’onesto Uria l’ittita, viene mandato dall’amante di lei, nientemeno che il Re David, in una spedizione militare suicida.
Ecco infine la quinta donna, la quale resta incinta prima delle nozze, ma il figlio non è dello sposo, Giuseppe. Di Miriam o Maria è tracciato un ritratto ben diverso dallo stereotipo di creatura docile sovrastata da vicende più grandi di lei, caro al devozionismo ufficiale. Maria coraggiosa e delicata, cui De Luca dedica pagine stupende, immaginando scene e dialoghi sublimi, tutti da leggere e da godere. Le protagoniste dell’opera sono tutte donne al di fuori dell’ordinario, che hanno saputo imporsi sulla legalità imposta dagli Uomini: per paradosso, disobbedendo alla lettera della Legge, hanno reso questa più attuale ed efficace.
E’ davvero un libretto prezioso questo scritto da Erri De Luca, un cantore che si autodefinisce “non credente”, ma che, contrariamente alla folla imperante degli atei militanti e dogmatici, ammette e comprende la fede negli altri. Ma la Fede non è forse continua e quotidiana ricerca?
SANTE DELLO SCANDALO (LE)
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