Le sorelle del mare del Nord
- Autore: Anne Prettin
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2022
Le sorelle del mare del Nord (Garzanti, 2022; traduzione di Monica Manzella) di Anne Prettin è un romanzo coinvolgente ed evocativo, la cui lettura richiede, ma solo apparentemente, un certo impegno e sforzo da parte del lettore, considerando da una parte le 419 pagine che lo compongono e dall’altra un numero considerevole di personaggi principali e secondari che ruotano attorno a una trama piuttosto complessa, tutta da scoprire e ricostruire, strutturata su ripetuti salti temporali - si ripercorrono 75 anni di vita, dal 2008 al 1934 - e differenti punti di vista.
Ciò che a mio avviso colpisce all’istante di questa storia sono le descrizioni paesaggistiche frequenti, ricche e dettagliate, le quali non fungono da semplice cornice ma piuttosto costituiscono il vero cuore e nerbo del libro in quanto strettamente funzionali alla caratterizzazione di molti personaggi: ciò che pensano e provano e come agiscono il più delle volte sembra inevitabilmente dipendere dal contesto in cui vivono o sono vissuti, tanto nel presente quanto nel passato. Esiste un continuo rimando a senso biunivoco, un diretto parallelismo fra la natura circostante e i pensieri, gli umori e le scelte dei vari personaggi.
«Però devo avvertirti: sta spirando una forte brezza.» Il vento si era alzato. Soffiava violentemente da est, facendo infrangere le onde spumeggianti sulla spiaggia con un boato.
L’isola di Juist, la più lunga fra le sette isole che compongono l’arcipelago delle Frisone Orientali situato nel Mare del Nord, rappresenta il vero collante di questa matassa ingarbugliata di eventi - di natura storica, geografica, politica, socio-economica e personale - che riguardano l’intera esistenza di una famiglia percorsa nelle sue quattro generazioni e scossa da allontanamenti, segreti, silenzi, cose dette solo a metà, bugie, improvvisi riavvicinamenti e rivelazioni.
È un’isola ricca di fascino ma insidiosa, difficile da abitare, bisogna conoscerla a fondo ed essere capaci di convivere con i suoi "umori", le sue continue maree: ed è proprio il constante richiamo da parte dell’autrice all’alta e alla bassa marea, l’alternarsi fra queste due facce di una stessa medaglia, a governare la mente, il cuore, le pulsioni, l’istinto e le decisioni dei vari personaggi, secondo un ipnotico effetto “a osmosi”, cosicché è il contesto paesaggistico dove si svolge l’intera storia, fra passato e presente, a influenzare, plasmare e determinare il percorso di vita della maggior parte dei personaggi.
«Com’era?» le chiese infine.
Frauke la fissò. «Scossa dall’irrequietezza. Un po’ troppo irruenta, piena di entusiasmo. Come l’alta marea.» Sospirò. «Le quattro maree. Così ci ha sempre chiamato nostra madre.»
«E tu cosa sei? L’alta o la bassa marea?»
Frauke la guardò pensosa, poi rispose: «Quella bassa. Come Theda: tranquilla, un po’ diffidente, solitaria, sedentaria.»
Una saga famigliare tutta al femminile, che vede cinque donne - Johanne, Adda, Frauke, Theda e Marijke - alle prese con l’improvvisa comparsa, durante un evento celebrativo in seno alla famiglia, di una misteriosa donna, di nome Helen Burns, la cui somiglianza somatica con Adda scuote inaspettatamente i loro animi.
Da qui, il fil rouge conduttore - la ricerca da parte di Helen delle proprie radici - che catalizza l’attenzione del lettore in un susseguirsi e alternarsi di scoperte e rivelazioni, risvolti imprevisti e colpi di scena inaspettati che mantengono alto la climax narrativa: fino all’ultima pagina il lettore sarà chiamato a rispondere a diversi quesiti, a maturare supposizioni e a stravolgerle durante il viaggio verso la ricerca della verità. Chi è Helen?, Perché è apparsa dal nulla fra loro? Quale legame ha con la famiglia Kießling? Quali i nessi e connessi in seno ai membri di questa grande famiglia?
«"La tristezza vola via con le ali del tempo", ha scritto una volta qualcuno», le dice, scostandole una ciocca di capelli dal viso. «Ѐ la verità, Adda, devi solo avere pazienza.»
Avere pazienza? Aspettare? Adda non vuole mai più aspettare. Niente e nessuno.
Inoltre, interessante e coinvolgente l’aspetto inerente alle parti narrative rappresentate sottoforma di diario, le cui pagine fin dall’inizio sono trascritte da un’altra donna, Wanda, vittima di un tragico passato che viene lentamente ricostruito e che fornisce solo verso la fine le risposte a molti dei quesiti aperti nel corso della narrazione.
Le sorelle del mare del Nord
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