Le spine del ficodindia. Un’indagine del commissario Nenè Indelicato di Gaspare Grammatico

Le spine del ficodindia scritto da Gaspare Grammatico, pubblicato dalla casa editrice Mondadori, nella prestigiosa e storica collana Il “Giallo Mondadori”, racconta la seconda inchiesta condotta dal commissario Nenè Indelicato.
Chi è Nenè? È il commissario nato dalla abile penna di Gaspare Grammatico, che abbiamo visto per la prima volta in azione nel libro intitolato Una questione di equilibrio. È un uomo simpatico, che veste sempre il suo affezionato parka, molto intelligente ed empatico, ha una figlia adolescente Sara, i cui contrasti sono un po’ all’ordine del giorno e sono dovuti ovviamente a una diversa prospettiva e visione della vita, ma sono anche espressione di un grande affetto che va a caratterizzare i due. Un commissario un po’ sbadato, che perde sempre gli occhiali, per poi ritrovarli nei posti più insensati, guida una 500 bianca, e ha:

Quel maledetto difetto di perdersi le cose che lo perseguitava da sempre, che lo stava portando all’esaurimento.

Di prima mattina Nenè, portando la figlia a scuola, che deve tassativamente lasciare a qualche metro di distanza da scuola, assiste a un’aggressione alquanto strana:

Una donna, nei pressi del liceo, è stata presa a mazzate in faccia con un mattarello da cucina. Uno di quelli grandi.

Chi mai ha voluto così male a una semplice professoressa di lettere?
Non basta, arrivato sul luogo di lavoro apprende di un altro fatto inquietante: un pacchetto contenente quattro incisivi viene recapitato in una emittente radiofonica:

Quattro incisivi ancora sporchi di sangue coagulato, perfettamente incastonati, uno accanto all’altro su un letto di gommapiuma in un astuccio di metallo rosa.

Successivamente un altro pacchetto con il contenuto identico a questo viene recapitato presso la redazione del giornale di Trapani, unica differenza: uno dei denti ha incastonato un piccolo brillantino. Al commissario non pare vero di assistere a tale crudeltà: mette immediatamente in atto il suo abituale gesto, per cercare di comprendere meglio il tutto, ovvero mangiando:

Caramelle al miele, per compensare le amarezze.

Non sarà sufficiente: altri esempi di violenza si verificheranno senza che nessuno possa anche in minima parte prevederlo. Ci sarà la scomparsa di due donne giovani, l’aggressione a un prete, preso a schiaffi e borsettaie, e una anziana presa a colpi in faccia di ficodindia. Ma che sta succedendo? Cosa significa questa moria di sparizioni e di violenza gratuita?
A Nenè il compito di scoprirlo, ma non sarà facile. Il tratto di unione di tutti questi episodi è caratterizzato da una precisa simmetria, da cui tutto ha inizio, ovvero:

“La Sicilia e Trapani sono sempre stati come un ficodindia, che ha due tipi di spine. Quelle grosse bene in vista che sono un po’ come malacarne della società. E quelle subito le vedi. E poi … ci sono quelle piccole scure, che manco si vedono. Sono come una specie di peluria. E sono quelle che ti entrano sotto pelle a tradimento e ti fottono. La gente comune non le vede.”

Chi sono le spine più dure? E quelle che invece ti penetrano più a fondo causando un gran male?

La lettura è di genere, è molto bella e rilassante. Su tutti i protagonisti ne emerge uno, più sullo sfondo, ma non meno importante, ed è la città di Trapani:

Sì, perché Trapani non smetteva mai di sorprenderlo, di metterlo di fronte a vere e proprie metà oscure, a individui egoisti, scarsi, se non addirittura privi della parte buona. La città resisteva ai colpi di cannone. Manteneva le due metà, i grami e i buoni, insieme.

Un romanzo giallo, scritto con un linguaggio fluido e preciso, con una trama ben congegnata e a tratti anche ironico. Per chi ama il genere un sicuro divertimento, per gli altri una bella scoperta. Molto consigliato per le prossime vacanze estive, come una lettura intrigante e adatta ai tempi.
L’indagine è condotta in modo classico da un investigatore, che sa farsi apprezzare per acume e intelligenza, e sensibilità rara. Ottima lettura.