Le strade di polvere di Rosetta Loy

Rosetta Loy è una delle scrittrici italiane più sensibili della contemporaneità. Il romanzo che sto per recensire è stato scritto nel 1987 e s’intitola Le strade di polvere .
Apparentemente appartiene a quel sottogenere del romanzo storico che è la saga familiare: prendi tre generazioni di una stirpe e le segui per un secolo. Ed è in effetti quello che accade, ma sotto la superficie c’è un mondo che viene ricreato e una riflessione sul tempo che fugge.
La storia è quella di una famiglia di contadini del Monferrato, agiata abbastanza da non patire la fame, ma neppure troppo abbiente da essere considerata ricca.

La trama inizia durante le guerre napoleoniche con il complesso rapporto di due fratelli innamorati della stessa donna, la bella Maria. Questo amore divide i due, che prendono strade diverse mentre il Monferrato è invaso dai soldati di Napoleone.
Accadranno molti eventi fino alla Unità d’Italia e oltre, ci sono morti, nascite, matrimoni, ma questa passione sembra non concludersi neppure con la morte.

Che dire? Il romanzo è bello soprattutto per le descrizioni del paesaggio monferrino con le sue nebbie e le strade fangose che l’autrice dipinge con amore. Ricco è anche il linguaggio pieno di voci dialettali, ma mantenuto a un livello medio tanto che sembra ricordare gli autori dell’ottocento per la presenza del narratore onnisciente e il sapiente dosaggio di sequenze riflessive e di sequenze narrative.

Un’unica pecca è l’eccessivo affollarsi di personaggi minori che non vengono sufficientemente approfonditi, rendendo dispersiva la lettura, tenendo conto del fatto che il romanzo è di 270 pagine. Tuttavia l’opera mantiene la sua vitalità.
In conclusione Le strade di polvere è una bella storia che illumina di nuovi significati il genere del romanzo storico.