Le tre età dell’uomo
- Autore: Franco Mimmi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Un incontro casuale porta tre persone – Abele, Adamo ed Enos – ad associarsi per mettere a punto e realizzare l’idea che il primo di loro ha avuto: un programma informatico in grado di scrivere bestseller a catena.
“Le tre età dell’uomo” di Franco Mimmi presenta dunque due vicende parallele. Nella prima, quella della produzione industriale di bestseller, l’autore getta uno sguardo ironico, o per meglio dire sarcastico, sulle operazioni editoriali di marketing, mettendo in evidenza la similarità di certi prodotti e di certi filoni, dai codici alle fratellanze. Nella seconda vicenda, che narra i casi personali dei tre protagonisti, si dimostra come anche gli esseri più disparati vivano in fondo vite parallele che poi spesso convergono.
I tre uomini, dice la scheda di presentazione del libro, sono diversissimi fra loro: Adamo è un ottantenne già professore di applicazioni tecniche e appassionato di tassonomia, Abele è un cinquantenne informatico e appassionato di donne, Enos è un sedicenne geniale e appassionato di letteratura,
“eppure già i loro rarissimi, biblici nomi sembrano indicare una predestinazione all’incontro”.
Perché, vuole dirci l’autore, per diverse che siano le persone, per improbabile che sia il loro incontro, esiste sempre fra di loro un legame fondamentale, una vera e propria parentela, così come Abele era figlio di Adamo, ed Enos era figlio di Set e dunque nipote di nonno Adamo e di zio Abele.
Nella loro distanza di mondi e di età i tre uomini coincidono in molte cose: per esempio nel loro elogio della solitudine, così come coincideranno nel rinunciarvi. L’autore li segue con affettuosa ironia mentre si arrendono, nei loro rapporti pur diversissimi con le donne, alle consuetudini generali, e coglie le loro momentanee ribellioni così come i loro definitivi cedimenti. Persino nei dettagli quotidiani delle tre esistenze si notano le coincidenze a distanza (come attraversano la strada col semaforo rosso, come si trovano minacciati dal tram giallo), che ricordano l’arte della ripetizione di Émile Zola, e si nota pure, ironico e fatale, il serpeggiare della noia che non risparmia nessuno.
Leggerissimo nello stile, irriverente, il romanzo è spesso esilarante (impagabile la trama del primo libro prodotto dal computer, che assomiglia tanto a...). Zeppo di cultura ma senza pedanteria, perché anzi viene sparsa a piene mani a fini umoristici, il libro azzanna i fondelli editoriali quando affronta il mondo dei best seller, dice Enos ad Abele:
“Non bisogna confondere i libri con la letteratura, sono due cose ben distinte e a volte addirittura opposte”
e tratteggia con benevola, partecipe ironia i destini di tre uomini che sono tutti gli uomini.
Le tre età dell'uomo
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