Le vite impossibili di Greta Wells di Andrew Sean Greer

“Esiste di sicuro, il posto dove ogni stortura è raddrizzata, e allora perché io non l’avevo trovato? Di sicuro doveva esistere un paradiso. Forse il mio compito era crearlo. Se ci circondano altri mondi, solo un lampo più in là, allora che cosa ci trattiene da scivolarci dentro? Se l’amore ci ha abbandonato, bé, esisterà un mondo dove non è successo. Se è arrivata la morte, esisterà un mondo dove è stata tenuta a debita distanza.”

“Le vite impossibili di Greta Wells” è un bellissimo romanzo, uno dei più romantici e dai critici definito il più proustiano pubblicato nel 2013, anno che sta volgendo al termine.

Andrew Sean Greer, nato a Washington e figlio di due scienziati, è un giovane scrittore americano già autore di libri di successo fra i quali La storia di un matrimonio. Ha poco più di quarant’anni e possiede una straordinaria capacità di scrivere al femminile, di entrare nel cuore e nell’animo delle donne: basta leggere le prime pagine e diviene difficile immaginare che chi abbia scritto il libro sia un uomo. John Irving lo ha definito un meraviglioso romanzo perché

ci insegna il modo in cui opera la magia: una volta nella vita l’impossibile può accadere

Siamo nel 1985 e la protagonista è Greta, una giovane donna newyorkese, dai capelli rossi, poco più che trentenne sconvolta dalla morte dell’amato fratello gemello Felix. Con Felix aveva condiviso tutta la sua giovinezza e non possedeva ricordi senza di lui. La malattia e la morte del fratello l’aveva provata, sentiva di non avere più energie ed era anche consapevole di aver trascurato Nathan, il suo compagno da dieci anni, un uomo gentile e intelligente. In quell’ultimo percorso di vita di Felix, Nathan aveva voluto non essere invadente e lasciare spazio ai momenti desiderati di Greta. In quegli ultimi mesi di vita del fratello, non riusciva neanche più a vedere Nathan, involontariamente lo ignorava passandogli accanto e per un po’ lui ha compreso, ma poi non più. Nonostante la sua gentilezza e comprensione, se contrariato, poteva diventare freddo, ricorda Greta. E poi, come spesso accade, lo ha perso: si era fatto un’amante.

“E‘ quasi impossibile rendere il senso della vera tristezza; è una creatura degli abissi che non può comparire alla vista. Dico di ricordare di essere stata triste, ma in verità mi ricordo solo di mattine in cui quella persona nel letto- la persona in cui ero contenuta- non riusciva a svegliarsi, non riusciva ad andare a lavorare, non riusciva neanche a fare le cose che sapeva l’avrebbero salvata e invece faceva solo ciò che era destinato a distruggerla: alcol e sigarette proibite, e ore nere infinite di sperdimento e solitudine.”

Il dolore della perdita del fratello e il tradimento del proprio compagno fanno sì che Greta cada in una grave depressione e decida di sottoporsi ad un trattamento psichiatrico affinché possa riaversi da quell’infausto periodo. Ma la cura dà degli esiti inattesi: ha inizio così la sua avventura e si ritrova a vivere contemporaneamente in tre epoche diverse:

• nel 1985, l’anno in cui si svolgono i fatti,
• nel 1918 nel quale Greta è un’adultera bohémienne,
• nel 1941 dov’è moglie e madre.

Nelle tre vite che Greta vive, ritrova e ha sempre accanto il fratello Felix e il compagno Nathan, gli affetti della sua vita, con le stesse e identiche personalità, ma scopre in questo insolito viaggio nel tempo altri volti di sé stessa.

“La cosa più fantastica dei miei viaggi era che solo io potevo apprezzare la bellezza di quei mondi. Ero io la turista che sbarca in un paese e lo trova a un tempo affascinante e buffo.“

La magia di questo meraviglioso romanzo è che nella vita di ognuno tutto può accadere. Le vite impossibili di Greta Wells è un romanzo straordinario nel delineare il ritratto di una donna che, nell’arco di tutto il Novecento, sarà sempre sé stessa nonostante il periodo temporale e il mutare della società nella quale vive. Da leggere!