Legno sacro
- Autore: Liu Qingbang
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: O Barra O Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2012
Il minatore è un mestiere che troppo spesso fa rima con “sacrificio”, “disperazione”, “vita malsana”, ma soprattutto “pericolo” e, in molti casi, “morte”. Lo scenario delle miniere di carbone in Cina accentua ulteriormente questo già di per sé terribile stato di cose. Diritti e sicurezza sono quasi inesistenti, in un mondo nel quale l’economia si basa sullo sfruttamento dei poveri disperati che cercano di sfuggire alla misera vita rurale per poter spedire a chi è rimasto a casa un soldo in più.
E’ lì che mette radici un turpe traffico, quello di innocenti vite umane sacrificate al “dio denaro”, inconsapevoli bersagli di una truffa sanguinosa e abietta, che vengono adescati nelle stazioni con la promessa, o per meglio dire la concessione (che a loro sembrerà di avere raggiunto a fatica), di un lavoro, fatti passare per parenti dei truffatori, portati effettivamente a lavorare in qualche miniera scelta fra quelle non ancora battute, e dopo pochi giorni, nel profondo della cava, uccisi con maestria, in modo tale che il tutto sembri un incidente. I truffatori, poi, hanno gioco facile a estorcere al padrone, terrorizzato dall’idea di essere chiamato in causa davanti alle autorità, un cospicuo risarcimento per la perdita “del loro caro parente”, “che non rivedrà più moglie e figli”.
Song Jinming e Tang Zhaoyang sono ormai da anni perfetti esponenti di questa categoria di truffatori. Hanno adescato diversi bersagli e girato molte miniere, mai le stesse, eseguendo quello che per loro è il loro lavoro senza essere mai sfiorati da un sospetto, senza che il sistema abbia mai fatto cilecca. Già troppe volte hanno profanato quello che è il tempio del “legno sacro”, di quel carbone che, nella fantasia degli uomini, è un albero talmente vecchio da avere avuto la capacità di trasformarsi in spirito, in fiamma viva e ardente per dare loro un ultimo, prezioso regalo. Song Jinming, però, non mostra alcun pentimento per quello che ha commesso, ne’ alcuna intenzione di interrompere questa catena di sangue. Al contrario, Tang Zhaoyang a volte ha dei pensieri, sente che questo cammino di morte sta andando troppo oltre, e sta progettando di chiudere il discorso.
Ma, come sempre quando si pianifica “l’ultima volta”, arriva una variabile impazzita, l’ennesimo bersaglio, il giovane Wang Feng, a far precipitare la situazione. Un’incredibile coincidenza, la paurosa innocenza di Wang Feng a far vacillare il già dubbioso Tang Zhaoyang, e la ruota gira...
Pubblicato nel 2012 da O Barra O Edizioni, "Legno sacro" è un romanzo breve suddiviso in capitoli molto corti, dalla narrazione lineare e pulita. L’uso dell’indicativo presente fa piuttosto assomigliare il libro a una cronaca, a un articolo di giornale o a un diario, accentuando la sensazione di autenticità e dando al lettore l’impressione di trovarsi sulla scena dei fatti insieme ai protagonisti. Ben delineati sono i caratteri dei personaggi: il cinico e spietato Song Jinming, il prudente Tang Zhaoyang in preda ai rimorsi (è da notare che solo del secondo viene descritta la vita familiare durante una breve pausa dal "lavoro", a sottolineare la distanza fra le concezioni di vita dei due), l’inesperto e timoroso Wang Feng, sicuramente più adatto a ricoprire il ruolo di studente modello, al quale i casi sfortunati della vita l’hanno strappato, che quello di chi estrae carbone in miniera. Un libro crudo e senza peli sulla lingua, ma con un riscatto finale che nobilita quel minimo di buono e di umano che resta anche dentro al peggior delinquente.
Legno sacro
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E’ Song Jinming ad avere ripensamenti, non Tang Zhaoyang!