Lettere di un giovane, ai giovani
- Autore: Damiano Migliorini
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Autore già apprezzato per testi più specialistici, Damiano Migliorini offre, con la raccolta “Lettere di un giovane, ai giovani. La fede nell’età delle domande tra fascino e follia”, uno spaccato della vita inquieta di un giovane credente, nella quale in molti possono ritrovarsi. Un’opera che stimola non poco la riflessione ecclesiale in vista del Sinodo dei Giovani (2018).
Con delicatezza sono sollevate le domande che ciascuno di noi si pone almeno una volta: in cosa credo e perché? Vale la pena credere? Come affrontare l’impegno sociale e politico, l’amore, la morte propria e altrui? Cosa significa vivere nell’orizzonte di un mondo globalizzato (che l’autore mostra di aver conosciuto in molte forme)? Damiano Migliorini s’interroga e interroga ogni lettore, non solo i destinatari delle lettere. La cornice di senso è una fede in ricerca, critica, che nulla dà per scontato se non il fascino che Cristo esercita su ogni esistenza.
La prima lettera si apre proprio con una riflessione su quel fascino in grado, nell’incontro con le persone, di far “permanere” nella fede, pur con i dubbi che un credente postmoderno porta con sé. Follia – l’altro termine del sottotitolo di chiara ispirazione erasmiana – attraversa il libro culminando nell’ultima lettera, dove Damiano Migliorini abbandona la volontà di definire cosa sia o non sia follia: tra le pagine, del resto – e con buone ragioni – le azioni più semplici sono descritte come follia, vita vera.
Non mancano pagine dense di filosofia e teologia, riflessioni sull’amore, sul cristianesimo e sulla morte che provocano turbamento. Nell’oscillare tra pessimismo e ottimismo, tra lotte e rassegnazione, ci sono pagine quasi liriche. Squarcia il velo sulla condizione giovanile la lettera, tormentata, sulla bellezza e la corporeità, intrecciate con le problematiche dei social media.
Come l’autore sottolinea, però, il libro è un insieme di paesaggi: spetta al lettore orientarsi, dopo qualche salutare scossa. Forse per la sua formazione filosofica, teologica e umana, Damiano Migliorini ha sempre presente la complessità di uomini ed eventi, rifiutando giudizi e risposte, sostituiti con una più delicata presenza. “Lettere di un giovane, ai giovani” è un libro che forse merita di essere letto negli anni: ogni lettera tratteggia una tematica che il lettore può affrontare quando la vita gliela presenta. In quel momento, trovare questo libro nello scaffale e scoprire che non si è gli unici a porsi domande scomode di fronte alle gioie e alle oscurità della vita, fa sentire meno soli.
Un libro da regalare ai giovani, per apprezzare e riscoprire una forma comunicativa – quella della lettera, appunto – da affiancare alle più fugaci tecnologie moderne. Per trasmettere ai giovani l’idea che anch’essi possono scrivere lettere, Damiano Migliorini ha mantenuto i testi simili a com’erano stati scritti in gioventù; sebbene questo, forse, abbia danneggiato la bellezza stilistica di alcune pagine, le fa tuttavia più autentiche.
Alcune lettere, inoltre, possono essere d’ispirazione nel percorso formativo dei nostri giovani: sull’Europa, il servizio civile all’estero, la nonviolenza, l’esperienza di casa-famiglia, il rispetto dell’ambiente. Nel panorama di paura e chiusura del mondo attuale, respirare le speranze che un giovane nutriva nello scorso decennio può servire ad alzare gli occhi verso un orizzonte più ampio e sereno. E a imparare a gustare con meraviglia i doni della vita, accogliere con resilienza le difficoltà, e saper guardare alle relazioni umane con lo stesso senso di gratitudine che permea ognuna di queste lettere.
Lettere di un giovane, ai giovani: La fede nell’età delle domande tra fascino e follia
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