Lettura e emozioni. Un dialogo con Proust di Angela Marranca

“Lettura e emozioni. Un dialogo con Proust” di Angela Marranca nasce come una raccolta di appunti, presi per fissare sulla carta le sensazioni avvertite durante e dopo la lettura delle opere del grande scrittore francese, e diventa un detonatore di emozioni e riflessioni.
È soprattutto sull’impatto emozionale delle pagine di Marcel Proust che si sofferma lo sguardo dell’autrice, una psicoterapeuta abituata al dialogo con le persone, che si trova in questo caso a costruire un’interlocuzione con un’opera che sicuramente intimorisce, non solo per la consistenza e le numerose pagine ma soprattutto per la ricchezza e l’originalità dell’esplorazione del mondo interiore.

Solo alcune letture, quelle di grandi opere, hanno la capacità di modificare la vita interiore, di dischiudere la dimensione dei ricordi e spalancare le porte di un universo emozionale fino a quel momento indecifrabile.
“Lettura e emozioni. Un dialogo con Proust” dà forma compiuta a scoperte e rivelazioni scaturite da un’esperienza di lettura, ci mette però anche di fronte a domande, interrogativi, questioni a cui rimane molto difficile rispondere, a contraddizioni e ambivalenze che talvolta immobilizzano, è un saggio che, lungi dall’essere un’analisi fredda e distaccata, è capace di mostrare costantemente il rovescio di ogni evento, una lettura talvolta straniante che mina certezze e illusorie e riesce nel difficile compito di far intravedere un altro mondo possibile.
Si tratta del mondo dell’interiorità, della memoria involontaria, delle intermittenze del cuore e del sogno. Un viaggio rischioso, dunque, in un paese ignoto - il mondo dell’interiorità - dove tener ferma la bussola è sempre complicato, dove per orientarsi a nulla serve la strumentazione che ci portiamo dietro nella nostra quotidianità, la memoria volontaria, l’intelligenza, la razionalità non saranno di alcuna utilità e anzi, alla fine, diventeranno un ostacolo da superare.

La lettura della Recherche è comunque, per Angela Marranca, un’esperienza gravida di conseguenze affascinanti: la lettura continua a risuonare nella vita e nel lavoro, le parole si intrecciano con storie di vita vissuta, quelle che l’autrice ha ritrovato e accompagnato nei percorsi psicoterapeutici condotti nella propria attività professionale.
Proust riesce nel difficile compito di riscrivere la propria storia, di ritrovare il significato originale dei propri vissuti ma anche dei sogni e dei desideri, un’operazione che, tanto nella letteratura che nella psicoterapia, disvela una creatività che tante volte è stata soffocata. Non fare mai esperienza di questa dimensione altra della nostra esistenza, di un mondo sotterraneo che vive dentro di noi, che ci abita e solo in alcuni momenti si rivela, vuol dire ridurre la vita ad un puro accadere. Alla fine, dirà Proust,

“la vera vita, la vita finalmente riscoperta e illuminata, la sola vita, dunque, pienamente vissuta è la letteratura. Vita che, in un certo senso, abita in ogni istante in tutti gli uomini non meno che nell’artista”.

I riferimenti all’opera di Proust sono intervallati dalle testimonianze delle persone che hanno intrapreso un percorso di esplorazione dei loro conflitti inconsci, delle zone d’ombra della propria identità. Le parole di Proust riecheggiano nei racconti e nei sogni di queste persone, le risonanze della lettura si intrecciano con le esperienze umane con cui Angela Marranca quotidianamente si confronta. Oblio, memoria involontaria, intermittenze del cuore, extratemporalità dei vissuti rimangono temi che ancora oggi, come ben dimostra “Lettura e emozioni. Un dialogo con Proust”, pongono ancora tanti interrogativi.