Libertà
- Autore: Jonathan Franzen
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2011
Chi ha amato "Le correzioni" non aspettava che l’uscita di "Libertà", la nuova saga familiare di Jonathan Franzen, da pochi giorni pubblicata in Italia da Einaudi.
Dopo dieci anni, l’attesa è stata adeguatamente ripagata, perchè Franzen regala al suo lettore un romanzo completo e affascinante, nel quale convivono i sentimenti più umani, come l’anelito alla libertà e l’incapacità di viverla, il bisogno di legami familiari e la necessità di romperli, la fiducia e il disincanto, la riproposizione di schemi noti, per quanto errati.
Leggendo questo testo si è quasi costretti ad un esame di coscienza, per quanto l’atteggiamento dell’autore sia assolutamente scevro da coinvoglimenti, con quella freddezza descrittiva tipicamente franzeniana, per capire quanto di noi c’è in ognuno dei personaggi, e per finire, temo per trovarci moltissimo.
La galleria umana che Franzen ci offre in "Libertà" è come sempre curiosa e realistica e il suo sguardo disincantato sul mondo riesce a coinvolgere il lettore per la sua profondità e varietà.
Vale la pena aspettare dieci anni un romanzo di questa portata.
Libertà
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Una recensione che, secondo me, coglie nel segno l’anima di questo libro e che mi ha invogliato a leggerlo.
Un romanzo davvero notevole per diversi motivi: per essere una storia mai in un istante banale, per la potenza narrativa, per la capacità di rappresentare in maniera acuta e attenta le personalità dei vari protagonisti in cui ognuno di noi può trovare più di un motivo di comunanza ma altrettanti motivi di divergenza.
Una lettura piacevole e impegnativa al tempo stesso.
Franzen prende spunto da una tipica famiglia americana allargando poi a vista d’occhio, nel suo “realismo isterico”, l’orizzonte coinvolgendo tutti quelli che gravitano attorno ad essa. Descrive in maniera critica e fredda, con cura maniacale, le peculiarità del singolo per poi inserirle all’interno di rapporti a due, quindi all’interno della famiglia – ristretta e allargata - e, in ultima analisi, all’interno della società tutta, passando ai raggi X qualsiasi cosa incontri per la strada dall’individuo al gruppo, dalla società alla politica, dagli ideali ai compromessi, dai sogni alle delusioni, dall’amore alla mancanza di slanci emotivi.
E quello che ne esce fuori è un quadro umano davvero imponente, una società con tutti i suoi reali difetti, una politica che è fine solo a sé stessa e un mondo di ideali che cerca a fatica di tenere testa a tutto questo e non perdersi nei meandri di una cultura in parte corrotta.
Un capolavoro della letteratura moderna che presenta uno spaccato degli Stati Uniti un po’ diverso da quella che era l’immagine post-bellica del Stato nord-americano. Un Paese visto con occhi lucidi ed esperti, senza mai eccedere in eventuali commenti ma dettagliando tutto nei minimi particolari, lasciando così al lettore la “libertà” di farsi un’idea ed eventualmente di prendere posizione. Ed è proprio questa libertà che, in un modo o nell’altro, sconcerta tutti i protagonisti del libro nonché il lettore stesso che si trova quasi spiazzato e ogni posizione risulta andare bene o male, essere quella adatta a lui ma al tempo stesso scomoda.
Matrimonio, ecologia, figli, famiglia, origini, immigrazione, politica, sociologia, terrorismo, corruzione, guerra: quali di questi numerosi temi scegliere per parlare del nuovo, atteso romanzo-fiume del simpatico (è davvero brillante e leggero!) scrittore di culto americano Jonathan Franzen? Scelgo di getto il matrimonio: la storia raccontata lungo il corso degli anni del rapporto fra Patty e Walter Berglund, storia di un matrimonio complicato. Un rapporto difficile perché difficili sono le origini e le ragioni dei due protagonisti, diversi ma uniti da un amore esclusivo, insolito, tortuoso che finirà per farli ritrovare dopo un viaggio lunghissimo nelle loro psicologie lungo il quale Franzen sa accompagnarci con grande maestria di narratore. Sia lei, bella figlia di una ricca e potente famiglia della East Coast dalla quale fugge, sia Walter, immigrato di seconda generazione dalla Svezia, povero ed idealista, deciso a costruire attraverso il ritorno la mito della natura una società americana diversa, sono prototipi della nuova società degli anni duemila, come lo sono, in modo altrettanto convincente, i loro due figli: Joey e Jessica. Il primo, legato alla madre da un rapporto tipicamente edipico, fugge giovanissimo con la coetanea Connie, ovviamente osteggiatissima da Patti di cui è l’esatto opposto, divenendo presto ricco attraverso affari poco leciti con ambienti repubblicani che finanziano loschi traffici in Afghanistan; Jessica, invece, quadrata e seria, appoggia il padre anche quando la famiglia sembra essersi disfatta: Patty infatti vive una breve ma intensa relazione con il cantante rock Richard Katz, migliore amico di suo marito, e questa sarà la causa scatenante di un dissidio latente nella coppia apparentemente solida, ma destinato a procurare dolore e lacerazione nei due protagonisti. Compare anche Lalitha, giovane indiana bella e volitiva, che entra in un progetto ambizioso e utopico insieme a Walter, causando la fine del matrimonio ormai in crisi.
Parlavo di romanzo-fiume perché è molto difficile riassumere i numerosi rivoli che la narrazione segue, approfondendo ogni tema, dando ragione di ogni scelta stilistica, inseguendo i mutamenti che gli Stati Uniti stanno vivendo con una capacità di analisi che spazia in ogni campo della vita americana: il sogno americano di libertà, il mito della frontiera da raggiungere e superare, il tema della natura affrontato da Thoreau nel classico “Walden”, il tema del viaggio attraverso gli stati che compongono la federazione americana, dal Minnesota al West Virginia, dalla Florida a New York, gli immigrati vecchi e nuovi, gli ebrei, Clinton e Bush, i gruppi musicali e gli wasp della finanza. Franzen mette insieme tutto nel suo romanzo, che ci racconta di un popolo, gli Americani, che hanno comunque davanti un faro a cui non rinunciano: la libertà, nelle sue varie e diverse accezioni, da perseguire a qualunque costo, pagando qualunque prezzo.