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La notizia che vi riportiamo oggi è insolita e probabilmente accenderà un vivace dibattito. Di cosa parliamo? Di una proposta della giunta regionale della Calabria: leggere un libro può ridurre una pena?
La proposta della Regione Calabria
Più leggi meno stai in carcere? Questa è la logica della proposta di legge della Regione Calabria, promossa su iniziativa dell’assessore alla cultura Mario Caligiuri. Qual è la proposta nello specifico?
I detenuti saranno seguiti in carcere da un educatore carcerario che dovrà controllare se si impegneranno nella lettura di 16 libri nell’arco di 12 mesi (saranno interrogati circa la loro preparazione sull’argomento per verificare l’effettiva lettura dei testi). Questo gli potrà garantire uno sconto di pena di 3 giorni (per un totale di 48 giorni l’anno).
Potranno aderire tutti alla proposta? No, solo coloro che devono scontare una reclusione maggiore a 6 mesi.
Questa iniziativa ha un duplice valore:
- sostenere il riscatto sociale (favorendo una sorta di indulto per i detenuti e intervenire così sul problema del sovraffollamento delle carceri);
- promuovere la lettura.
L’iniziativa è stata ripresa da quanto già accaduto in Brasile, dove è stato adottato il "Reembolso atraves da leitura" (Rimborso attraverso la lettura), che ha avuto un ottimo successo.
Quale sarà ora l’iter della proposta? Dovrà essere valutata dal Consiglio regionale e, in caso di esito positivo, dovrà essere discussa in Parlamento prima di diventare legge di Stato.
Che ne pensate di questa insolita proposta? E’ un’iniziativa di valore sociale e culturale o è da criticare il fatto che la lettura di un libro possa scontare la pena di coloro che hanno commesso un reato, benché lieve? Commentate e diteci il vostro parere!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri in carcere: leggere un libro riduce la reclusione?
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