Lo scrigno incantato
- Autore: Jean Francois Chabas
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2016
“Lo scrigno incantato” (Gallucci, 2016, titolo originale Le coffre enchanté, traduzione di Cristina Scalabrini) è una storia utile per capire quanto la ricchezza sia illusoria, scritta dal pluripremiato autore francese nato nel 1967, Jean-Francois Chabas, con illustrazioni di David Sala.
C’era una volta, tanti e tanti anni fa, in una remota contrada, un pescatore che gettò in mare la sua rete. Quando l’uomo, dalla bianca barba, stava per raccoglierla, si era trovato in difficoltà perché il suo peso era tale da far inclinare la barca. Nella rete era rimasto impigliato un grande scrigno di metallo “che brillava al sole.” Il pescatore aveva cercato di forzare la serratura ma nonostante i suoi sforzi, lo scrigno non era stato nemmeno scalfito. L’uomo aveva continuato a pescare ma il suo pensiero era rivolto allo scrigno
“fatto di un metallo sconosciuto e luccicante come le scaglie di un barracuda”
non era affatto semplice da aprire. All’Imperatore, dalla folta barba nera, il quale regnava su terre immense, era giunta voce del pescatore e dello scrigno. Il regnante dal terribile carattere era molto avido: nonostante fosse ricco, desiderava sempre di più “accumulava oro, gioielli, denaro”. L’Imperatore aumentava le tasse riducendo i suoi sudditi alla fame e inviava i suoi emissari nelle contrade dell’impero alla ricerca di tesori sempre più nuovi. Quando il capo della Guardia si era presentato alla porta del pescatore, l’uomo, con la morte nel cuore, era stato costretto a consegnare lo scrigno. Quando il capo aveva portato lo scrigno al suo Imperatore, vestito con un sontuoso abito verde, solo come sempre, perché
“sosteneva che una moglie gli sarebbe costata troppo”
il bramoso uomo si era arrabbiato al sapere che era quasi impossibile aprire la serratura. “Al mio servizio ho degli incapaci”. Neppure il robusto scettro dell’Imperatore era stato in grado di compiere il miracolo. Era stato chiamato in tutta fretta il fabbro ma
“dopo aver provato mille chiavi e mille grimaldelli, lo scrigno e la sua serratura restavano inviolati”.
La sinuosa maga dai lunghi capelli rossi e l’alchimista, un anziano e barbuto uomo si erano mostrati incompetenti nel soddisfare il loro signore. Inutile dire che tutti loro erano stati severamente puniti. Per settimane e settimane l’Imperatore non dormì e non mangiò quasi niente pensando solo allo scrigno e a quali incredibili meraviglie poteva contenere. Solamente una furba lince avrebbe aiutato lo sconfortato e capriccioso Imperatore. Una narrazione semplice e profonda, arricchita da vivaci illustrazioni ricorda al lettore che chi troppo vuole nulla stringe, rischia cioè di rimanere a mani vuote. La morale della favola risiede nel fatto che è bene sapersi accontentare.
“Non è forse vero che ciò che crediamo di possedere conta, ai nostri occhi, tanto quanto ciò che possediamo veramente”.
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Grazie mille signorina.
Baccio di Francia,
Jean-François Chabas - si,si!