La collana Oscar Junior di Mondadori compie 10 anni e riporta in libreria alcuni dei suoi romanzi più belli tra cui "Lo scudo di Talos", il grande romanzo di Talos il Lupo, lo Spartano cresciuto tra gli Iloti, un’epica avventura storica, raccontata magistralmente dal noto archeologo, divulgatore, conduttore e straordinario narratore Valerio Massimo Manfredi.
Taigeto, un monte nei pressi dell’antica Sparta, un nome che al solo pronunciarlo faceva tremare chiunque. Le leggi severe della città guerriera esigevano che i neonati deboli vi venissero abbandonati. Chi non avrebbe potuto prendere posto tra i combattenti non aveva diritto di vivere. Una sentenza senza appello, che Aristarchos deve eseguire, nei confronti del secondogenito Kleidemos, nato con una malformazione del piede che lo rende storpio. Il padre si allontana dalla montagna senza più l’involto tra le braccia: è in un’atmosfera livida che prende avvio la fiction storica di Valerio Massimo Manfredi “Lo scudo di Talos”, un romanzo pubblicato per Mondadori in prima edizione nel 1988, tornato sugli scaffali nel 2016 tra gli Oscar e nel maggio 2020 nuovamente disponibile, nella versione Oscar Junior (416 pagine, 11 €, formato Kindle 6.99 €).
Chi non era sano era condannato a morte: nelle prime pagine della vicenda, il noto divulgatore, archeologo, conduttore televisivo e straordinario romanziere d’avventura ricorda ai lettori le tradizioni, le regole e la struttura sociale della città-stato lacedemone, tanto ferree nelle norme collettive, rigidamente rispettate dai cittadini.
Nato nella famiglia dei Kleomenidi, l’infante appartiene alla classe sociale egemone a Sparta e proprio questo lo condanna. Chi non è perfetto non ha ragione di vivere. Ma pur con un piedino inerte, Kleidemos è di fibra robusta, regge agli stenti delle prime ore, è salvato da un pastore e cresce con il vecchio e la figlia di questi come uno di loro, uno degli Iloti, i servi, la casta più bassa e senza diritti tra gli Spartiati.
Cresce forte, sarà Talos, il Lupo. Il buon Kritolaos gli ha dato il nome di un titano con un tallone debole e lo alleva agile e pronto, svelto di passo nonostante il piede debole. Gli insegna ad adottare un bastone come arma e terza gamba. Lo addestra nell’uso di un arco, non di semplice legno ma di corno animale, appartenuto al re Aristodemo, signore degli Iloti prima delle guerre messeniche che li avevano visti soccombere a Sparta. Gli consegna anche una bella spada, dei cosciali, un elmo coronato di denti di lupo ed una corazza di bronzo, decorata con stagno e argento. Armi di cui vecchio è l’ultimo custode e che sono il simbolo dell’antica nobiltà perduta della sua gente.
Ci vorrà tempo, ma un giorno qualcuno indosserà quell’armatura e Aristodemo tornerà in mezzo al suo popolo, a restituirgli la libertà. Il giovane dovrà custodire tutto ma non toccare mai la spada. È servita a compiere un orribile sacrificio, solo un uomo forte, dal cuore puro e disposto a morire per la sua gente potrà impugnarla.
Talos s’impegna ogni giorno e diventa un arciere infallibile, ma nelle pause la sua mente non riesce a scacciare un ricordo. Da ragazzo, era stato sorpreso da un guerriero spartano spiare dal pascolo le truppe esauste al rientro da una campagna di guerra. Quell’uomo, pur credendolo un Ilota, non lo aveva malmenato, limitandosi ad invitarlo a stare attento che il suo cane non ostacolasse la marcia.
Non riusciva a dimenticare lo sguardo intenso di quel volto cupo, con i primi peli bianchi nella barba, gli occhi neri come la notte e tormentati, che fissavano il suo piede rattrappito, mentre la mano stringeva convulsamente la lancia di frassino. Tutto lo aveva turbato di quell’atteggiamento non aggressivo, quasi commosso.
Quando quella figura si era allontanata, con lo scudo decorato con un dragone, Talos si era lasciato andare a un pianto strano, senza sapere perché.
La guerra fa tremare la Grecia- Un grande re ha spedito da Oriente centinaia di navi e migliaia di soldati a saccheggiare le isole dell’Egeo per poi prendere terra nella piana di Maratona, a quaranta chilometri da Atene. La città ha schierato i suoi guerrieri, ma sono pochi ed ha inviato un veloce messaggero, Phippides, a chiedere rinforzi alle altre polis, per affrontare i Persiani, numerosi come cavallette.
A Sparta, Phidippides è ospitato dai Kleomenidi, che ammirano il valore di un campione che ha battuto i migliori atleti spartiati nei giochi olimpici. Aristarchos intercede per lui presso gli Efori, i consiglieri del re (Sparta non è una democrazia, come Atente). Tempo dopo, quando il figlio Brithos assiste al ritorno degli armati dalla battaglia vinta, non vede l’ora d’essere nel posto che gli spetta nella casta dei guerrieri. Non può fare a meno di notare, tra i miserabili Iloti che si accalcano ai lati, lo sguardo di un ragazzo più giovane di lui che lo fissa intensamente, prima di allontanarsi verso il Taigeto, con una strana andatura ondeggiante.
Pezzo dopo pezzo, un protagonista dopo l’altro, Manfredi mette in campo i tanti personaggi di questo romanzo storico corale , che intorno alla figura magnetica di quello che sarà il temuto, rispettato e contrastato Talos il Lupo, costruisce la storia delle guerre persiane e delle ostilità ricorrenti tra le città-stato dell’Ellade, che sanno unirsi però davanti al grande pericolo rappresentato dalle armate che scendono da nord, dopo essersi radunate nei deserti d’Oriente e avere attraversato nelll’Ellesponto.
Accanto a Talos, diventato un giovane robusto, capace di nascondere quasi del tutto il difetto congenito, cresce una figura femminile funzionale al racconto, la bella Antinea, unica figlia di un Ilota vedovo, il contadino Pelias.
La storia cambia il destino del ragazzo. I Persiani hanno invaso la Grecia a settentrione, re Leonida di Sparta vuole trattenerli al Passo delle Termopili, per il tempo necessario a radunare le forze greche. Ha voluto solo 300 guerrieri, compreso Brithos, che a sua volta sceglie come scudiero e servo l’Ilota dallo sguardo enigmatico, che in lui smuove qualcosa di strano.
Quel ragazzo è Talos. Comincia la sua grande avventura, raccontata magistralmente da Valerio Massimo Manfredi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lo scudo di Talos: nuova edizione Oscar Junior del romanzo di Valerio Massimo Manfredi
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