Lontano da Itaca di Franco Mimmi

Ulisse. Immenso Ulisse. Eterno Ulisse. Di Omero. Di Dante. Di Pascoli. Di Joyce. Ulisse che combatte. Che viaggia per tornare a casa. Che per tornare sfida gli Dei e gli elementi. Che per amore della conoscenza rinuncia a tornare. Che una volta tornato anela a ripartire. Migliaia, milioni di pagine di prosa e di versi ce lo raccontano, ce lo descrivono. Quando combatte sotto le mura di Troia. Quando acceca Polifemo. Quando ama Circe e Calipso. Quando scende all’Ade. Quando sbarca a Itaca e riabbraccia Telemaco. Quando stermina i proci che insidiano Penelope.

Ma ecco un libro, “Lontano da Itaca” di Franco Mimmi, che ritratta un Ulisse sconosciuto: l’eroico guerriero che il ritorno a casa e alla famiglia, alle occupazioni quotidiane, riduce alle dimensioni dell’uomo qualunque. Che farà Ulisse, dopo i giorni o i mesi in cui avrà riassaporato la vita familiare e i suoi affetti, le sue mollezze, le sue consuetudini? Si trasformerà, per dirla con Tennyson-Pascoli, in un “re neghittoso alla vampa del mio focolare tranquillo”? Oppure finirà per saziarsi della banalità quotidiana e tornerà a mettere in gioco la vita pur di farsi

“del mondo esperto”

e pronto, per questo, anche a tornare “lontano da Itaca”?
Partire, tornare: il viaggio è ciò che conta. Non anticiperemo al lettore questo percorso psicologico, né la meta che verrà raggiunta. Solo diremo che certo non sarà quella attesa. Ulisse non finisce mai di sorprendere.

“Lontano da Itaca” di Franco Mimmi accompagna il personaggio più complesso della letteratura occidentale nei suoi ricordi, nel suo presente e nella scelta di un possibile futuro. Lo fa utilizzando con grande eleganza interi passi dei poemi omerici e delle opere dei grandi tragici greci. Il livello di scrittura viene così mantenuto sobrio e alto al tempo stesso. Una invenzione poetica. Una avventura di stile. Una lezione di vita. Ulisse. Itaca. Tutti noi.