Ænigma di Lorenzo Beccati

Lorenzo Beccati, uno degli autori più eclettici e prolifici del panorama letterario italiano – ricordarlo solo per l’essenziale funzione di voce del Gabibbo di Striscia la notizia sarebbe alquanto riduttivo – ha pubblicato nel 2016 il secondo romanzo con la casa editrice Nord: “Ænigma”.
La trama si sviluppa su diversi piani temporali: dalla Germania del 1815 e del 1945, alla Milano di oggi e poi ancora alla Parigi del 1784 e si basa sulle controverse teorie di Franz Anton Mesmer, medico tedesco del Settecento, il quale sosteneva la presenza di uno spirito o fluido "vitale" che si sprigiona da ogni essere, tale da determinare influenze profonde. Da qui gli studi sul magnetismo di minerali e viventi – il cosiddetto "mesmerismo" – che sono alla base anche dell’ipnosi.

Dopo un primo capitolo ambientato a Meersburg, nella Germania del 1815, il lettore viene trasportato in una Milano moderna, dove il cielo novembrino promette pioggia.
Al centro della vicenda c’è l’indagine condotta dal commissario Davide Ganz, relativa ad una serie di violente rapine messe in atto non da esperti criminali, ma da semplici cittadini – tranquilli anziani, giovani madri, rispettabili professionisti, studenti stranieri, suore… – che, trasformati per un momento in spietati fuorilegge, non esitano ad aprire il fuoco contro le forze dell’ordine e a mettere in pericolo la loro stessa vita o quella dei loro cari.
La prima di queste azioni viene compiuta in una banca nel centro di Milano dove, pochi attimi dopo la sparatoria, entra un uomo dai modi inquietanti, che verrà indicato dagli inquirenti come “H”:

“Ha il fisico poderoso ed è interamente vestito di nero. Del volto, coperto da un passamontagna, si vedono solo due occhi azzurri, glaciali. Una eccezione al nero, una striscia bianca sulla maglia che attraversa il petto in verticale.
L’uomo non è armato, ma ostenta determinazione come se lo fosse. Si ferma sotto una telecamera di sicurezza e alza lo sguardo con aria di sfida”.

Al termine di questa rapina, come le altre che verranno messe a segno, un solo messaggio: X FAM, ovvero, “per Franz Anton Mesmer”.

Con l’aiuto di Rabiaa Sadim, esperta del linguaggio del corpo – una ragazza berbera dagli occhi profondi, le labbra ben definite e la carnagione olivastra –, Davide scopre che tutti questi crimini e il messaggio si ricollegano a Mesmer ed al suo sonnambulismo ipnotico. Le persone coinvolte, infatti, non ricordano nulla di ciò che è successo e non riescono a spiegare le ragioni del loro comportamento.
Una simile situazione si ripete in breve tempo lungo corso Buenos Aires, in una boutique di lusso di via Sant’Andrea, presso la Pinacoteca di Brera e persino nel Duomo: le indagini portano solo a stabilire la presenza di individui dalla corporatura simile a quella di H, ma il vero colpevole sembra aver previsto ogni mossa, così da essere sempre un passo avanti a Ganz.
Ricostruendo ed intrecciando informazioni legate al passato dell’ispettore, ad una misteriosa e segreta Società dell’Armonia Universale ed al “libro rosso” contenente gli insegnamenti di Mesmer, Rabiaa contribuirà in modo decisivo a risolvere l’enigma rappresentato da questo inquietante artefice del male.

Con abilità, Lorenzo Beccati riesce a tenere alto il ritmo della narrazione, alternando dialoghi a parti più descrittive e a momenti di azione frenetica.
Alle indagini vere e proprie, si aggiungono infatti una storia d’amore (per fortuna) solo accennata, indizi disposti sapientemente nella trama e le ombre del passato che si allungano sul presente: tutto ciò genera nel lettore un’urgenza a terminare velocemente, pagina dopo pagina, il romanzo.
Né è da sottovalutare il merito di aver portato all’attenzione del pubblico la figura di un personaggio storico che, nonostante fosse stato osteggiato dalle autorità mediche, civili ed ecclesiastiche, ebbe larga fama, numerosi seguaci e, soprattutto, il merito di aver approfondito studi considerati ora alla base dell’ipnosi.