Lune nuove
- Autore: Maria Masella
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2017
Dopo il successo del suo romanzo d’esordio “Compagni di futuro”, ambientato nella Bologna degli anni Settanta, torna in libreria con “Lune nuove” Maria Beatrice Masella, tarantina di nascita e bolognese d’adozione. Nel suo nuovo romanzo l’autrice invita noi lettori ad entrare in punta di piedi, per alcune settimane, nella vita familiare e affettiva di Costanza. Lune calanti, lune crescenti, lune piene e lune nuove, come gli stati d’animo della nostra protagonista, tanti sentimenti ed emozioni nel corso della sua vita, ma è l’oggi che rende Costanza, con i suoi punti di forza e di debolezza, una protagonista assoluta.
Cesare è in Australia per lavoro, ci rimarrà per due mesi, mentre lei è rimasta sola a dividersi tra le mattinate scolastiche che le lasciano “un persistente nervosismo”, i suoi tre figli, gli amici dei figli, il gatto, il cane e la madre anziana di Cesare. Ottavia, poco più che ottantenne, non perde occasione, con le sue telefonate fiume, di analizzare i pro e contro del matrimonio, nonostante fosse rimasta vedova quando era incinta del figlio. Costanza è una donna attiva dei nostri tempi, insegnante senza più grandi motivazioni per la sua professione, con figli adolescenti alle prese con i loro amori, incerti sul proprio futuro, e soprattutto una donna sola come tante altre, chiamata a far fronte alle numerose problematiche di una piccola comunità qual è la famiglia. Agata, Arturo e Athena: ognuno di loro è impegnato con l’anno di studio in corso e, come se non bastasse, in quei giorni anche Allegra, a chiederle ospitalità. Figlia di Fulvia, la sua amica, amica dei suoi figli, desiderava stare un po’ di tempo fuori di casa e lasciare che i suoi genitori “sprofondassero da soli nei loro gironi infernali di follia”. Costanza aveva notato, in quei giorni frenetici, come anche Misal, l’altra amica dei suoi figli con la quale dividevano ore ed ore di riunioni serali tra loro, sembrasse essere assente; non era più la ragazza che conoscevano tutti.
Di famiglia marocchina, ben ambientata a Bologna, Misal aveva sempre studiato duro, con una grande passione per l’astronomia, dando molte soddisfazioni al padre che lavorava di notte ai mercati generali. La madre Jamila era una donna che aveva avuto i suoi figli lontano dalla sua patria, dalla sua lingua, aiutando come poteva la sua famiglia. Una donna sensibile, energica e impegnata proprio come Costanza.
“Crescere i suoi figli da sola, senza genitori e parenti, e lontana dal mare, le procurava un intimo dolore che la consumava, un grammo di energia in meno ogni giorno. Ma non lo avrebbe raccontato a nessuno, neppure a suo marito che lavorava per dar loro un tetto e il cibo senza lamentarsi mai”.
Maria Beatrice Masella intervalla mirabilmente le vicende e il tempo dell’una e dell’altra; due donne diverse per costume e religione ma profondamente simili nell’affrontare la vita, la realtà, mantenendo vivi i propri sogni e quelli della propria famiglia. In quelle settimane, per quanto Costanza si proponesse disponibile e comprensiva ai suoi figli, si accorge che le nascondono qualcosa, un segreto ben custodito. Forse era l’età, gli amici, il padre lontano o la nonna che iniziava a non avere più ricordi. O semplicemente le fasi della vita, come le fasi della luna, intercalate da nostalgie e disperazione, amore e felicità. Avrebbe voluto prendere un aereo e raggiungere Cesare ma in cuor suo sapeva che non era giusto. Una soluzione avrebbe dovuto trovarla, perché c’era sempre una soluzione a tutto, come amava ripeterle sua madre.
“L’arrivo di Allegra e Ottavia contemporaneamente nella sua casa, il malumore di Agata, la brutta cera di Misal, e suo marito che in tutto questo non era lì. All’inizio si era sentita spaventata, forse anche smarrita, man mano che i giorni passavano invece era stata investita più dalla rabbia che dalla paura, e ora… cosa sentiva ora? Una tensione indefinita, come se si aspettasse da un momento all’altro qualcosa che l’avrebbe colpita in modo violento”.
Piccoli e grandi malesseri della famiglia e della società nella nostra contemporaneità, sono così ben narrati che sembriamo essere tutte Costanza. Avremmo voluto scrivere le stesse frasi e rivolgere un pensiero con le identiche parole. Sono solo alcuni dei motivi per cui “Lune nuove” è un bel libro. Una storia apparentemente semplice, una storia al femminile, dalla grande complessità che abbraccia le fasi della nostra esistenza. Consigliato!
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